mercoledì 25 giugno 2014

La privatizzazione delle “Società partecipate”da 8mila a Mille in tre anni
General Agreement on Trade il Service
(Accordo Generale sul Commercio di Servizi)
Di Paolo Pellicciari,

L'organizzazione inizia la sua attività nel 1995, dopo la conclusione dell'Uruguai Round, sostituendo il “GATT” General Agreement on Tariffs and Trade. Un foro mondiale per la liberalizzazione degli scambi. Concetti e termini presenti nel “GATS” mutati dal più recente “GATT” con importantissime differenze. L'influenza del “GATT” è molto maggiore. La definizione di commercio di servizi tra le righe del “GATT” si amplia ben oltre la tradizionale di scambio transfrontaliero, con l'inclusione del movimento dei consumatori e delle realtà produttive (capitali e lavoro) fino ad arrivare alla codificazione dei fornitori di servizi quali commercianti, produttori, distributori e così via.
Di fatto si sta riducendo l'influenza del GATS a favore del GATS di cui la previsione che gode di un ampio spazio d'influenza per la libertà comportamentale frutto di negoziazioni e sottoscrizioni d'impegni da parte dei singoli paesi membri. Va chiarito, che nonostante il risultato dell' “Uruguay Round”, l'accordo GATS nel 1995 non ha portato ad una definitiva liberalizzazione dei servizi su scala mondiale, quanto alla definizione di regole vincolanti e di meccanismi per avanzare in modo graduale il processo di liberalizzazione e di globalizzazione nella gestione dei servizi.
Occorre ricordare inoltre che l'assenza di una specifica definizione di “beni” nel GATT non ha apparentemente provocato nessun disagio. Gli ex membri del GATT optarono per una classificazione dei settori di servizi; Servizi Commerciali; Servizi di Comunicazione; Edilizia e servizi di Ingegneria e Connessi; Servizi di Distribuzione; Servizi D'insegnamento; Servizi Ambientali; Servizi Finanziari; Servizi sanitari e sociali; Servizi Turistici e Connessi; Servizi Ricreativi, Culturali e Sportivi; Servizi di Trasporto; Servizi D'igiene Ambientale e Altri servizi.
Trattare questi argomenti non è facile. La ricostruzione del calendario degli accordi internazionali è difficile e complicato, si ha la sensazione di entrare in un negozio di scarpe, dove ogni scatola contiene un paio di scarpe di diverso colore e foggia, con una apparente diversità, ma costruite con lo stesso materiale. “Cuoio e Pelle”. In politica economica internazionale abbiamo a che fare con una moltitudine di organizzazioni dove ci vuole un satellitare per orizzontarsi.
I Cinesi hanno fatto le “scatole” e il mondo occidentale le ha riempite
GATT, GATS, WTO, ITO, ICE, UNICIAD, PSU, BW, AMF, OMC, TISA, e tante altre organizzazioni con presidenti, consigli d'amministrazione, con una complessa macchina operativa burocratica, che cambierà il sistema “economico-politico” continentale, nazionale, e regionale, al fine di concentrare le ricchezze del mondo, a scapito del “benessere” dei cittadini delle attuali e prossime generazioni.
Con gli accordi del GATS, tra pochi anni saranno privatizzati tutti i servizi considerati pubblici per antonomasia. E' iniziato da tempo l'adeguamento al Assisteremo, tra qualche anno, al processo di privatizzazione dei servizi come sopra elencati oggi gestiti dalle società “partecipate” costituite alla bisogna per “appropriarsi” dei sevizi pubblici e frne soggetti privati che erogano a pagamento. Il rovescio della medaglia verrà ribaltato il processo democratico con una dittatura di tipo economico. Ho già ho scritto un articolo dal titolo “il Banchismo” la Dittatura del Terzo Millennio.
L'accordo GATS, si compone di una serie di principi di applicazione nei vari settori d'intervento. I principi del GATS regolano il processo di liberalizzazione progressiva, che ha luogo con l'assunzione da parte degli stati Membri di impegni specifici, che scaturiranno da negoziati ciclici, previsti dal capitolo IV. C'è da ricordare la clusola della nazione più favorita (NPF) all'articolo II. Sono parte integrante del GATS anche alcuni allegati, che definiscono regole specifiche ad alcuni settori quali i trasporti aerei, le telecomunicazioni, i servizi finanziari e le persone fisiche.
Non si può non citare l'accordo TISA (Trade in Services Agreement) un trattato internazionale di Lobby e governi per liberalizzare e “appropriarsi” dei Servizi, dei dati personali e della sanità.
No dimentichiamo che gli ospedali del Lazio, sono passati all “Sanit. Imm” (Sanità Immobiliare) che dovrebbe far capo a 4 banche di quelle che stanno acquisendo il patrimonio del demanio dello stato. L'accordo Tisa, riguarderà, anche sanitari dove i cittadini potranno usufruirne solo con la carta di credito.
E' un trattato TISA, che non riguarda le merci, ma i servizi, ovvero il cuore dell'economia dei paesi sviluppati come l'Italia, che è uno dei paesi che lo sta negoziando attraverso la Commissione Europea. Gli interessi in gioco sono enormi; Il settore servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70% del prodotto interno lordo globale.
La Lobby Americana più aggressiva è la “Coalition of Services Industries” che porta vanti un'agenda di privatizzazioni dei servizi, dove Stati e Governi sono semplicemente visti come un intralcio al Business. << Dobbiamo supportare la capacità delle aziende di competere in modo giusto e secondo fattori basati sul mercato, e non sui governi >> Il documento è ancora Top Sicret l'artico svela solo i fondamentali dell'accordo, ma fa una fotografia la politica economica del prossimo futuro. Non ci vuole la palla di cristallo per capire cosa succederà alle società di servizio a capitale pubblico saranno cedute a aziende che per la loro spregiudicatezza guarderanno solo al profitto, con tutti i risvolti del caso. Se i Sindaci si preoccupano degli interessi dei cittadini devono svuotare le società partecipate di beni di servizio, immobiliari, mezzi tecnici e tornare a gestire in proprio le risorse patrimoniali ed economiche. In sintesi difendere la “cassa forte” dei Comuni e dei cittadini.


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