mercoledì 21 ottobre 2009

Il Frascati sarà ancora prodotto con uve frascatane?

Avete mai pensato quanto hanno perso i viticoltori del Frascati in termini economici dalle 130.000 £ al quintale al prezzo di oggi?

Circa 20 milioni di €

Presunti 20 milioni di € che sono rimasti nelle casse degli imbottigliatori che tra una “rimanenza” e l’altra hanno costantemente ribassato il prezzo delle uve agganciato al lento declassamento del Frascati sostenendo loro bilanci aziendali.

Tutti gli errori di strategie commerciali che emergono dalla letteratura giornalistica sono stati fatti pagare solo ed esclusivamente ai viticoltori del Frascati.

CONSORZIO TUTELA DENOMINAZIONE FRASCATI DOC

Dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio riunitosi il 23/09/2009, con senso di responsabilità e compattamente, tutti i componenti della filiera, tenendo fede agli impegni presi in precedenza , hanno confermato che a novembre, e solo in quella data si determinerà un valore delle uve di riferimento.

A tutela del nostro vino si diffida la formazione di ogni contratto di natura speculativa che rischia di compromettere la positiva azione di valorizzazione e rilancio intrapresa dal Consorzio.

Il Consiglio di Amministrazione

Questo è il manifesto è stato affisso per le vie di Frascati, dal Consorzio Tutela Denominazione Frascati Doc.

“Una Doc che fa discutere”. Credo che ci sia poco da discutere con chi redige un manifesto dai contenuti discutibili. Non voglio aggiungere altro perché il manifesto si giudica da solo.

Il sistema industriale vinicolo frascatano tende con questo sistema ad appropriarsi delle uve prodotte dai viticoltori e poi, chi avanza che aspetta pagato sarà.

I redattori del manifesto a mio avviso hanno la visione distorta della realtà. Il manifesto e la prova dei metodi scorretti utilizzati dagli imbottigliatori del Frascati per arricchirsi alla faccia della fatica e del sudore dei viticoltori.

Da quanto mi risulta sembrerebbe che con i compensi che riceveranno i viticoltori si pagheranno si e no i costi della vendemmia.

Determinare il prezzo delle uve dopo vendemmia lo trovo di una scorrettezza unica, credo che solo a Frascati si usano questi metodi.

Tra i redattori del manifesto, c’è anche il Direttore della “prestigiosa” azienda imbottigliatrice. Prestigiosa? Mi domando il Direttore di una azienda come prestigiosa che aderisce a detti metodi, alimenta il prestigio per consolidare la fama internazionale?

Una azienda che acquisisce circa il 50% della produzione viticola del Frascati che è dovrebbe pretendere serietà comportamentale anche da gli altri imbottigliatori si rende complice di questo stato di cose?

Una azienda che produce 6.000.000 di bottiglie, che, se risparmia 0,10 centesimi sul prezzo delle uve per bottiglia significa un utile di 600.000 € di incremento di bilancio.

I viticoltori del Frascati sono più di tredici anni che subiscono ribassi su ribassi fino a portarli al collasso con il disinteresse di tutti.

Dopo il danno anche la beffa.

Da una intervista rilasciata dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini è emerso tutto il disagio commerciale del Frascati dichiarando che ci sono invendute circa due milioni di bottiglie e che interverrà finanziariamente per sostenere il “Consorzio” per favorire il “sistema” vinicolo frascatano.

Il giorno 21 ottobre doveva venire la Sig.ra Valentini a Frascati per illustrare il progetto che guarda caso andrà a favorire gli imbottigliatori compresa la “prestigiosa” Azienda che, come gli altri, oltre ad essere “finanziati” anche dai viticoltori potrebbero garantirsi un “vergognoso” contributo pubblico.

Se contributo ci dovesse essere andrebbe distribuito tra i viticoltori ormai esasperati da imbottigliatori senza scrupoli, che stanno dimostrando tutto il lato peggiore riducendoli a non poter lavorare le vigne per mancanza di risorse finanziarie.

Mi auspico l’intervento del Sindaco di Frascati di intervenire presso l’Assessorato all’Agricoltura per dirottare i finanziamenti solo ed esclusivamente ai viticoltori che ormai al collasso finanziario.

Con l’OCM vino si potrebbero imbottigliare vini provenienti da altre zone e chiamarlo Frascati.

Per sgombrare il campo da equivoci ho suggerito al Sindaco una Ordinanza così articolata:

Ordinanza

Il vino Frascati visto l’identificazione con la Città omonima deve essere prodotto solo ed esclusivamente da vitigni elencati nel vecchio disciplinare prodotti nel territorio delle vecchia Doc oggi Dop e imbottigliato in zona. Ne è vietata la miscela di uve di altra provenienza.

Nei locali di proprietà del Comunale, non potranno essere esposti altri vini non dichiarati Frascati.

Paolo Pellicciari