sabato 8 settembre 2018

Crisi, raddoppiati i suicidi. Nel 2014 si sono tolte la vita 201 persone per motivi economici, erano 89 nel 2012 Crisi economica: negli ultimi 3 anni più che raddoppiati i suicidi. Nell’anno 2014 sono state complessivamente 201 le persone che si sono tolte la vita per motivazioni economiche, rispetto ai 149 casi registrati nel 2013 e agli 89 del 2012. Sale quindi a 439 il numero complessivo dei suicidi per motivi legati alla crisi economica registrati in Italia nel triennio 2012-2014. Sono questi gli ultimi dati resi noti da Link Lab, il Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University, che da oltre tre anni studia il fenomeno e che adesso pubblica i dati complessivi di un’attività di monitoraggio avviata nel 2012. «La crisi economica continua a contare le sue vittime – dichiara Nicola Ferrigni, docente di Sociologia della Link Campus University e direttore di Link Lab – che negli ultimi tre anni sono cresciute in maniera esponenziale. Dopo l’impennata registrata nel 2013, infatti, i suicidi legati a difficoltà economiche hanno conosciuto un ulteriore e significativo aumento nel corso del 2014 risultando più che raddoppiati rispetto al 2012. Un’escalation che ben rappresenta un drammatico scenario in cui debiti, fallimenti, licenziamenti, stipendi non percepiti, disoccupazione diventano il movente di stragi che si consumano quotidianamente. L'analisi complessiva dei 3 anni, evidenzia un fenomeno che sta interessando in maniera trasversale strati sempre più ampi della popolazione senza alcuna particolare caratterizzazione geografica, investendo con la stessa forza Nord, Sud ed Isole, e che sta trascinando prepotentemente verso la disperazione non più solo imprenditori e titolari di azienda ma un numero sempre più considerevole di disoccupati: 45% gli imprenditori suicidi, 42% i disoccupati». Segnale positivo negli ultimi mesi del 2014. « Un segnale positivo tuttavia – prosegue Nicola Ferrigni – arriva dagli ultimi mesi del 2014 che registrano una significativa diminuzione del numero di suicidi: a partire dal mese di agosto con i 12 casi registrati per arrivare ai 10 e 11 casi rispettivamente nei mesi di novembre e dicembre», il numero più basso di vittime dall’inizio dell’anno contro i 26 tragici episodi di aprile che si conferma, come nel 2013, il mese con il maggior numero di suicidi. «Si tratta con molta probabilità – continua il direttore di Link Lab – dell’ennesima iniezione di fiducia degli italiani, in linea con quella registrata dall’Istat a fine marzo che vede imprese e consumatori più ottimisti sulla ripresa dell’economia e del Paese e che riaccende dunque le speranze». Si abbassa l’età delle vittime. Dal 2012 si assiste ad un abbassamento dell’età delle vittime: la classe d’età che va dai 35 ai 44 anni, infatti, ha conosciuto un notevole incremento passando dal 13,5% del 2012 al 21,4% del 2014. Appare altrettanto preoccupante il numero dei suicidi legati a problematiche e difficoltà economiche tra i più giovani: tra il 2012 e il 2014, il 5,5% delle vittime ha infatti un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (4% nel 2014) mentre l’1,4% ha meno di 25 anni (2,5% nel 2014 a fronte di una percentuale pari a 0 registrata nel 2012). Il fenomeno non conosce più differenze geografiche: al Sud come al Nord. L’analisi complessiva dei dati relativi al triennio 2012-2014, pur confermando il triste primato del Nord-Est – che registra complessivamente il 25,3% del totale dei suicidi – rileva una progressiva uniformità della distribuzione del fenomeno nelle diverse aree geografiche. Le regioni dell’Italia centrale infatti dal 2012 al 2014 contano il 22,3% dei suicidi, il Sud il 20,3%, il Nord-Ovest il 20% e le Isole l’11,8%. Nel 2014 più che raddoppiato rispetto al 2012 anche il numero dei tentati suicidi. Preoccupante e significativo – conclude Nicola Ferrigni – anche il numero dei tentati suicidi: sono infatti 115 le persone che nel 2014 hanno provato a togliersi la vita per motivazioni riconducibili alla crisi economica, a fronte dei complessivi 86 del 2013 e dei 48 del 2012. Salgono così complessivamente a 249 i tentati suicidi registrati in Italia per motivazioni economiche dal 2012 al 2014.

“il più pulito ha la “rogna”

“il più pulito ha la “rogna” Come si legge in un articolo a cura de Il Fatto Quotidiano. L’Unità, pagati con soldi pubblici i 107 milioni di debiti della vecchia gestione “Palazzo Chigi nei giorni scorsi ha versato il dovuto alle banche creditrici. E’ il risultato di una legge del 1998 che ha introdotto la garanzia statale sull’esposizione dei giornali di partito. Naufragato il tentativo della presidenza del consiglio di rivalersi sul patrimonio dei Ds Alla fine, lo Stato ha pagato. La caccia di Palazzo Chigi al patrimonio immobiliare dei Ds non ha evidentemente dato frutti e la presidenza del Consiglio nei giorni scorsi ha dovuto versare 107 milioni di euro (pubblici) alle banche creditrici della vecchia gestione dell’Unità. Secondo il Corriere della Sera, che riporta la notizia, mancano ancora all’appello 18 milioni dovuti alla Sga: la “società per la gestione delle attività” costituita vent’anni fa per salvare il Banco di Napoli, a differenza degli altri istituti, non ha infatti rivendicato il dovuto. Il motivo per cui i contribuenti hanno dovuto ripianare il buco del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, tornato in edicola a giugno dopo l’ennesimo salvataggio, è presto detto: una legge varata nel 1998 dal governo Prodi ha introdotto la garanzia statale sui debiti dei giornali di partito. I Democratici di sinistra, ricorda il quotidiano di via Solferino, si erano accollati l’esposizione bancaria de L’Unità. Ma sono rimasti da pagare 125 milioni. E nel frattempo nel 2007, al momento della nascita del Pd, l’allora tesoriere Ds Ugo Sposetti ha provveduto a blindare in 57 fondazioni locali il patrimonio immobiliare ereditato dall’ex Pci mettendolo al sicuro dalle rivendicazioni dei creditori. Non per niente Sposetti, intervistato sull’argomento da Report, aveva rivendicato: “Una società mi avrebbe dato tanti soldi per fare questo lavoro…”. Morale: grazie alla leggina di Prodi e al “lavoro” di Sposetti alla fine le banche creditrici hanno presentato il conto al governo guidato dal leader del Pd Matteo Renzi. E hanno ottenuto dal Tribunale di Roma l’emissione di decreti ingiuntivi contro la presidenza del Consiglio per un totale di 95 milioni. Palazzo Chigi ha fatto opposizione, ma in attesa del giudizio di appello ha dovuto aprire il portafogli. I soldi sono attualmente nei forzieri delle banche, pur “con riserva” visto che pende ancora il pronunciamento di secondo grado. Non si tratta di una prima assoluta, ricorda il Corriere: alla fine del 2003 i contribuenti hanno pagato i debiti dell’ex Avanti!, il quotidiano del Psi. Ma in quel caso la cifra era di “soli” 9,5 milioni di euro.” Giovedì 5 luglio 2018

martedì 4 settembre 2018

Napolitano: "Su Craxi durezza senza uguali" Il Capo dello Stato ha inviato una lettera alla vedova del leader socialista scomparso 10 anni fa: "Ha lasciato un'impronta non cancellabile in un complesso intreccio di luci e ombre. La sua figura non può essere sacrificata al solo discorso sulle responsabilità sanzionate per via giudiziaria" Redazione- Mar, 19/01/2010 Roma - "Voglio esprimere la mia vicinanza personale in un momento che è per voi di particolare tristezza, nel ricordo di vicende conclusesi tragicamente", lo scrive il presidente ella Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera inviata alla signora Anna Craxi. Impronta non cancellabile "Ho ritenuto di dover dare al ricordo della figura e dell’opera di suo marito" un contributo "per l’impronta non cancellabile che ha lasciato, in un complesso intreccio di luci e ombre, nella vita del nostro Stato democratico", scrive il Capo dello Stato. No rimozioni sulla sua figura "Non può venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell’onorevole Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico, e di uomo di governo impegnato nella guida dell’Esecutivo e nella rappresentanza dell’Italia sul terreno delle relazioni internazionali. Il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere". Su di lui durezza senza eguali "Senza mettere in questione l’esito dei procedimenti che lo riguardarono, è un fatto che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona". Il presidente della Repubblica ricorda anche una pronuncia della Corte dei Diritti dell’Uomo critica riguardo ai processi contro Craxi: "Non si può dimenticare - scrive Napolitano - che la Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo - nell’esaminare il ricorso contro una delle sentenze definitive di condanna dell’onorevole Craxi - ritenne, con decisione del 2002, che, pur nel rispetto delle norme italiane allora vigenti, fosse stato violato il diritto ad un processo equo per uno degli aspetti indicati dalla Convenzione europea". Anna Craxi: "Viva emozione" "Signor Presidente, è con viva emozione che ho ricevuto il Suo messaggio in occasione del decennale della morte di mio marito. Anche a nome dei miei figli desidero ringraziarLa per le alte parole di apprezzamento che Ella esprime nel suo ricordo, animato da una volontà di rendere al nostro Paese una lettura condivisa della nostra storia recente": è quanto scrive Anna Maria Moncini, vedova di Bettino Craxi, in una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Mio marito - aggiunge - lavorò tutta una vita per l’affermazione delle idee in cui egli ha creduto con passione ed entusiasmo per rafforzare i valori di democrazia e di libertà in Italia e nel mondo. Egli riposa in terra di Tunisia, ma - conclude Anna Craxi - non smise mai di pensare al bene dell’Italia e dei suoi concittadini che per Suo tramite intendo in questa occasione ringraziare".

lunedì 3 settembre 2018

Di cosa parla 1984 di George Orwell? 1984 di George Orwell è un romanzo visionario e allo stesso tempo estremamente attuale, nonostante sia stato pubblicato nel lontano 1949.Nel 1984 la dittatura socialista ha preso possesso di tutta l’Europa,modificando e annientando ogni collegamento con il passato. Il mondo è diviso in tre potenze totalitarie, che si alleano e si scontrano con cadenza quasi fissa: l’Eurasia, l’Estasia e l’Oceania, che ha i suoi ministeri nella vecchia Londra. Qui vive Winston Smith, il protagonista del romanzo 1984, impiegato del Minver, ilMinistero della Verità, e il suo lavoro è eliminare e riadattare le notizie contenute nei libri e nei giornali, che non seguano le linee guida imposte dal partito. Il capo supremo della “moderna dittatura” in cui vive Smith è il Grande Fratello (nella versione originale il termine stava a significare “Fratello maggiore”), colui che tutto vede e tutto sente attraverso i videoschermi installati nelle case di tutti i cittadini. I videoschermi servono a comunicare i grandi successi del Governo e controllare ventiquattro ore su ventiquattro i cittadini. Il Grande Fratello convince la popolazione che l’attuale Governo sia il migliore di tutti i tempi e per mezzo della psicopolizia, elimina i potenziali rivoltosi. Basta anche un semplice gesto davanti ad un teleschermo, e si può essere arrestati e polverizzati. In un clima di convinta rassegnazione, Winston Smith vive la sua esistenza lottando con un dubbio atroce che gli rovina la mente e lo porta a compiere azioni potenzialmente pericolose. Com’era la vita prima del Grande Fratello? Per trovare una risposta ai suoi dubbi, Smith si spinge nei sobborghi dove vivono i Prolet, persone che il Partito ha abbandonato a se stesse perché incapaci di entrare negli apparati produttivi del Socing, la politica portata avanti nel totalitarismo del libro 1984. Mentre il Grande Fratello convince il suo popolo che non può esserci una qualità della vita migliore di quella offerta dal Partito, il protagonista del romanzo 1984 inizia a vedere piccolissimi segnali di cedimento nell’apparato totalitario, conoscendo, sempre in gran segreto, alcuni dissidenti. George Orwell nel libro 1984 descrive nei minimi dettagli la società, la struttura degli edificie il potere mediatico che il Grande Fratello esercita sulla popolazione dell’Oceania. Ma la parte più raccapricciante e realistica del romanzo è la descrizione di come la gente siaeffettivamente convinta che la dittatura del Grande Fratello sia la migliore soluzione auspicabile. La popolazione, infatti, accetta senza mai dubitare le verità imposte dal partito, agendo di conseguenza e venerando il suo capo supremo.  1984 è un romanzo davvero molto bello, che fa riflettere sull’importanza della libertà di pensiero e di stampa, ma che vuole essere anche un monito a cercare sempre e comunque conferma alle notizie che il potere, qualunque vestito esso indossi, fornisce attraverso gli organi d’informazione. Chi era George Orwell? Sotto lo pseudonimo di George Orwell si nasconde Eric Arthur Blair nato a Motihari, in India, il 25 giugno 1903 e morto a Londra il 21 gennaio 1950. E' stato scrittore e giornalista, ma è ricordato soprattutto per il suo ruolo di opinionista culturale e politico. Ha avuto una vita di stenti e privazioni ed è stato sostenitore armato del marxismo. Tra le sue battaglie, infatti, c'è stata anche quella in Spagna, contro il regime del generalissimo Franco. Nonostante fosse politicamente schierato con i comunisti, non esitò a denigrare il socialismo staliniano nel suo“1984”, mettendo in risalto come Stalin stesse tradendo ogni più elementare fondamento del socialismo stesso. Le trasposizioni cinematografiche del libro sono diverse e tutte a loro modo interessanti. Il primo film è del 1954, ad opera di Rudolph Cartier che ne fece un adattamento televisivo per la BBC, mentre la prima proiezione al cinema avverrà due anni dopo: il film s'intitola “Nel duemila non sorge il sole (1984)” e la regia è di Michael Anderson. Nel 1984 Michael Radford realizza l'omonimo film, ambientando alcune scene nei luoghi di Londra effettivamente citati da Orwell. Le sue storie, spesso autobiografiche, hanno contribuito a dare alla sua immagine un taglio da esploratore della società. I suoi romanzi più famosi sono:“Senza un soldo a Parigi e Londra”, “Giorni in Birmania”, “Fiorirà l'aspidistra”, “Omaggio alla Catalogna”, “La fattoria degli animali” e “1984”.