giovedì 18 giugno 2015

OLIM HORTACI DESTI FIDEM IGNOTAM

CORNUTI E MAZIATI”
Di Paolo Pellicciari

Non gli bastava l'“Oppressione Fiscale”. l'ultima trovata? Si accingono a mettere le “mano” nei nostri risparmi, per ripianare le perdite di una politica economica bancaria “scellerata” per non usare il termine “fraudolenta” visto gli scandali nazionali e locali che si susseguono incessantemente.

Il 14 maggio U.S., un disegno di legge, sostenuto da Bruxelles, ha legittimato un prelievo forzato ai

danni dei cittadini, prevedendo la possibilità delle banche di saldare le loro perdite (dette sofferenze) appropriandosi degli €uro depositati nei conti correnti dei cittadini risparmiatori. In un

regime bancario “dittatoriale” immune dal “fallimento”.

Entro pochi giorni, la legge passerà alla Camera che, seguendo l'indirizzo di Palazzo Madama sicuramente approverà definitivamente il provvedimento legislativo contando sui voti sicuramentedel PD, di Forza Italia del Nuovo Centro Destra e di Scelta Civica. Si asterranno, come si sono già astenuti, i parlamentari del M5S e della lega. (ndr) astenersi su dette proposte significa “condividere”.

Dopodiché, coloro che hanno depositi per oltre 100mila euro – risparmi frutto di lavoro e di privazioni - saranno “depredati” qualora gli istituti di credito, di cui sono clienti abbiano dei buchi in bilancio. Il silenzio dei media mi pare un po' rumoroso, certo, c'è il timore dell'allarme sociale che potrebbe stare dietro l'angolo.

Esattamente ciò che accadde a Cipro alcuni anni or sono, dove fu adottato un analogo provvedimento e i cittadini, colti dal panico, assaltò i bancomat e li prosciugò. Ricordo il caso di un emigrante Cipriota, che tornato con un gruzzolo frutto di risparmi per costruirsi una casa vicino al mare. Dalla sera alla mattina gli sparì circa un milione di dollari. Tra poco la medesima esperienza potrebbe toccare a noi italiani.
Visto che la politica non difende i cittadini, i cittadini si debbono difendere da soli. Per fortuna al governo ci sono partiti che per istituto dovevano difendere i lavoratori che loro malgrado sono diventati “disoccupatori”.
I risparmi vanno protetti per non farli gestire a finanzieri che agiscono sotto la bandiera dei propri interessi e non certo a favore dei risparmiatori. Il loro motto è, infatti, arricchirsi comunque a spese di chiunque non abbia i mezzi per difendersi dalle istituzioni disoneste. Si ha tutta la sensazione di una complicità tra Governo e Banche, dalle quali dipende, perché esse acquistano i suoi titoli trimestralmente allo scopo di fare apparire meno drammatico l'ammontare di un enorme debito italiano.
I banchieri finanziano l'esecutivo per coprirne gli sprechi e Palazzo Chigi autorizza costoro - ope legis ( normativa sugli aiuti) - a compiere appropriazioni ai danni dei cittadini.
Qualcosa di simile, pur con diverse finalità, si registrò l'11 luglio 1992 quando Giuliano Amato, all'epoca presidente del Consiglio, emanò un decreto imponendo un prelievo forzoso del 6 per mille da tutti i conti correnti, compresi quelli delle aziende in cui giaceva il denaro destinato alle paghe dei dipendenti. Un'autentica “grassazione” perpetrata senza preavviso, realizzata di notte secondo lo stile della “Banda del Buco”.
Un atto di “pirateria” politica e fiscale memorabile, indegno di un Paese civile quale (era) il nostro, evidentemente, non può essere, essendo amministrato da personaggi privi di scrupoli, pronti a sfilarci quattrini di tasca con la destrezza di provetti “borseggiatori”.
Stavolta sarà peggio poiché il bottino che intendono accumulare non è stato quantificato: il principio ispiratore del disegno di legge in questione è rastrellare più soldi possibile.
Chi tratta di economia politica, credo, abbia il dovere di informare i suoi concittadini. Non c'è alternativa. Al resto ci pensi chi è in grado di mobilitare le folle. Serve aggiungere, per completezza d'informazione, che la Banca d'Italia e l'Abi (Associazione bancaria italiana) hanno già dato i numeri: le sofferenze dei nostrani istituti di credito mal gestiti sono enormi, 190 miliardi di euro, il doppio rispetto alla media aggregata dell'Eurozona.
Cui bisogna aggiungere i 40 miliardi prestati alla Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda. (Poi dicono che non hanno i soldi per gli esodati) Di fronte a detta catastrofe, i nostri politici hanno reagito in modo poco corretto nei confronti dei cittadini.
D'altronde il sistema bancario capitanato dalla BCE ha facoltà di battere moneta, rendendo il sistema politico rassegnato a sottostare come scolaretti all'Unione Europea, scaricando ogni onere sul groppone dei loro cittadini.
In altri Paesi più accorti del nostro meno succubi della Ue, sono le banche centrali ad addossarsi le insolvenze del sistema bancario. Nel 2008, per esempio, gli Stati Uniti affrontarono la «bolla» e le sue conseguenze con l'ausilio decisivo della Fed (Federal reserve system). Idem la Gran Bretagna, sostenuta dalla Bank of England. Non voglio farla troppo lunga e annoiarvi con particolari tecnici non alla portata di tutti. Desidero che i cittadini siano informati di quello che ci attende a breve termine.
Ormai è evidente il disagio economico, troppi fallimenti, disoccupati, suicidi, senza trascurare che molti cittadini si lasciano morire perché non hanno i soldi per le visite specialistiche e per l'acquisto di medicinali salvavita.
Un altro aspetto del sistema economico “estorsivo” è la deflazione o “devalorizzazione” dei beni che ha ridimensionato i valori anche del 60/70%, senza contare il calo del potere d'acquisto gli stipendi e delle pensioni.
Mentre il fisco ha un processo “inflattivo” a causa del graduale aumento delle aliquote fiscali. Questo non succedeva nemmeno sotto le dittature più“feroci”, neanche Stalin aveva escogitato un sistema fiscale così “feroce”. Faccio fatica a non pensare che dietro ci potrebbe essere un disegno perverso, finalizzato all'esproprio dei beni dei cittadini con un controvalore irrisorio.
Non ci vuole la palla di cristallo per capire che alla lunga, potrebbe creare insolvenza fiscale da parte del contribuente, che non solo vittima del prelievo forzoso, ma potrebbe subire il pignoramento del bene più prezioso: la casa.
Sicuramente non c'entra niente, ma ricordo, che Papa Giovanni Paolo I° in una delle poche udienze pubbliche si schierò contro la proprietà privata. a distanza di tempo, anche Papa Francesco si trova nella stessa linea E forse da qui è iniziato l'impoverimento e “l'eliminazione” del ceto medio che dispone di una casa dove la maggior parte ha un reddito micro imprenditoriale Che male avrà fatto! Quello che fa più sconcerto è il silenzio connivente delle organizzazioni sindacali, e dei partiti politici che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini. Di certo, partiti conniventi, che sostengono la politica economica di un Governo senza legittimità elettorale potrebbero rischiare l'estinzione. Magari!

18/06/2015