venerdì 15 aprile 2016

"SUNGU RUMENO"

di Paolo Pellicciari

Nell'antica Roma per attraversare ponte Milvio bisognava pagare il pedaggio. Un soldo per i romani e quattro soldi per i forestieri. 

Mentre cittadini passavano sul ponte dichiaravano “So' Romano, So' Romano e passavano pagando un soldo. Un forestiero per non pagare il pedaggio dichiara “Sungu Rumeno” e fu costretto a pagare quattro soldi.

Sono rimasto scioccato della notizia di questi giorni, che riguarda una situazione a dir poco incredibile. 

Un poveretto lascia l'ospedale dopo una degenza di quindici giorni. Recatosi a casa la trova occupata da una famiglia di Rumeni. 

Il “poveretto”, altro non può fare che chiedere l'intervento della forza pubblica per far sgombere l'appartamento. 

Giunti sul luogo, gli agenti hanno accertato che all'interno dell'appartamento risiedeva una famiglia di Rumeni, composta da padre, madre e una bambina. 

Dopo di che, gli agenti non hanno potuto liberare l'appartamento, e riconsegnarlo al legittimo assegnatario, vista la presenza di un minore. 

Così, il malcapitato inquilino, si è trovato a dormire “All'Hotel Senzatetto” della stazione con tutti i problemi postumi del ricovero.

Eppure l'art. 14 della Costituzione dice che il domicilio è inviolabile che non si possono eseguire sequestri o perquisizioni, se non nei casi e nei modi stabiliti dalla legge, secondo garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. 

Alcune leggi speciali regolano le ispezioni a fini economici e fiscali.
Restringendo l'analisi al territorio nazionale, occorre evidenziare come nella Carta Costituzionale italiana vi sia una specifica tutela del diritto all'abitazione. 

Tuttavia, in alcuni articoli, emerge un chiaro riferimento a valori riconducibili al diritto alla casa, la quale, viene concepita come elemento essenziale per garantire lo sviluppo della persona umana. 

L'abitazione infatti viene vista come strumento di propagazione di tutti gli altri diritti fondamentali dell'individuo, permettendo di renderli validi e significativi.

La storia si ripete, la frontiera italiana è come la storia di Ponte Milvio “sono italiano: avanti” Sono Rumeno, si “accomodi” quale destinazione? 

A Roma. Sa l'indirizzo d'arrivo? No! Che preferisce un campo nomadi o un appartamento? 

Un appartamento. Bene, a Via della Fotanella n° 18. Può attendere? Guardi, all'interno 5 dell'indirizzo si è liberato un appartamento, l'assegnatario è ricoverato in ospedale, se dovesse morire lei occupa l'appartamento senza problemi. 

Altrimenti quando arriva la forza pubblica manda via l'assegnatario e “voi” prenderete possesso dell'appartamento.

Eppure l'art. 29 della Costituzione sancisce proprio il riconoscimento dei diritti della famiglia società naturale.

Vengono così individuati un'ampia rosa di diritti tra i quali anche il diritto alla casa.

E la Costituzione Italiana? E i diritti degli Italiani?

La casa è “sacra” come Una Chiesa, Una Moschea, Una Sinagoga. In una casa c'è la storia, la tradizione, i ricordi, il centro della Famiglia. Tanto che per accedere serve un mandato del magistrato. 

La casa è un diritto che non possono essere cancellato da “un'invasione” di cui si cominciano a vedere le finalità.

Uscire da casa al mattino con la preoccupazione che al rientro ci si possa trovare con la casa occupata a causa dalle occupazioni selvagge che mettono in discussione il diritto di proprietà. 

L'occupante cambia il nome sul campanello, sulla cassetta della posta e l'occupazione è compiuta.


Mi domando quale futuro ci aspetta.