mercoledì 31 dicembre 2008

AUGURI FONTANA CANDIDA E TANTI RICORDI

AUGURI FONTANA CANDIDA E TANTI RICORDI


(www.enopress.it). Riceviamo sul web da Paolo Pellicciari (tertullodoc@gmail.com ) - frascatano, viticoltore, 'solitario contestatore' (come si definisce) e icona della doc castellana - un'appassionato je accuse che volentieri pubblichiamo - Le sue note apparse su Enopress hanno animato le discussioni nell' ambiente vitivinicolo, sono state fotocopiate e distribuite pubblicamente per essere poi raccolte in un blog creato dallo stesso Pellicciari (paolopellicciari.blogspot.com) - "Voci" non confermate parlano che tutto il pacchetto di aziende vinicole della G.I.V. passera sotto il controllo della C.I.V. s.p.a - Dopo la CAI avremo così una Compagnia Italiana del Vino

Frascati - "50 Anni, quanti ricordi mi legano ad una azienda che ho visto nascere, scrive Paolo Pellicciari. Ricordo la vivacità del fondatore Renato Sacerdoti lungimirante imprenditore prestigioso Presidente della Roma Calcio, precursore del processo di imbottigliamento del vino di Frascati. Una svolta epocale, fino ad allora, il Frascati si poteva degustare solo nelle tipiche Osterie che per secoli hanno consentito al mondo principesco d’allora di degustare un vino senza pari nel territorio nazionale.
Successivamente anche l’On Pietro Campilli, frascatano, fondò la cantina Valle Vermiglia che contribuì alla divulgazione commerciale del Frascati. Da Pietro Campilli ho ereditato la passione per la politica.

L'avventura della Wine Food
"Non dimentico De Marchi presidente del gruppo e figlio Luciano direttore di Fontana Candida l’Avv. Mastropaolo, gli enologi Giacobini, Bardi, Casarini che con il loro contributo tecnico hanno consentito l’affinamento qualitativo del Frascati già famoso nel mondo. La persona che mi è rimasta nel cuore più di tutti la Contessa Sacerdoti moglie di Renato. Una persona avanti negli anni di una simpatia e un fascino fuori dal comune. Ospitale, quasi tutte le sere d’estate si cenava fuori nel patio della villa e Lei con l’umiltà che caratterizza molti intellettuali disquisiva con proprietà di linguaggio che incantava gli astanti.
Sia Fontana Candida che Valle Vermiglia furono acquistate dalla Wine Food che le fuse con la ragione sociale Fontana Candida. La Wine Food era una azienda del Credito Svizzero allora cassaforte della Nestle, che a sua volta, possedeva la più grande catena distributiva in America.

Fin Coop
"Successivamente la Wine Food vende le aziende vinicole in Italia alla Fin Coop che a sua volta le rivendette all’attuale G.I.V. che le terra fino al 31 dicembre p.v. "Voci" non confermate parlano che tutto il pacchetto di aziende vinicole della G.I.V. passera sotto il controllo della C.I.V. s.p.a. per i viticultori frascatani un altro padrone. Staremo a vedere.

All'insegna di 'Pugliossera' e 'Smucine'
"Nel cammin di nostra via, un "vento" del golfo del Gargano ci trasmise un "parassita" sconosciuto fino ad allora la "Pugliossera". La "Pugliossera" è un "parassita" famelico che non colpisce la vite, ma l’attività del viticultore nel suo complesso. La "voracità" innata nel suo essere, ha ridotto progressivamente i compensi per quintale di uva prodotta. Questo a causa di un Frascati etichettato "Smucine" dovuto al "bastone" che "smucinava" (girava) il mestolo che ha dato a Frascati l’appellativo di "Cisternopoli".
Ha umiliato i viticoltori mandando deserta la presenza degli imbottigliatori nella trattativa per il prezzo delle uve nell’ultimo incontro. Ha squalificato il Frascati tanto da essere commercializzato nei punti di sosta autostradali.
"La "pugliossera", questo "parassita" ha favorito economicamente molti imbottigliatori. Quanti appelli ho rivolto a Bardi, responsabile di Fontana Candida, chiedendo aiuto al fine di moralizzare il comparto e di riqualificare il prodotto. Ogni appello è caduto nel nulla. Non poteva non essere così dal momento che gestiva un’azienda attiva sulle spalle dei viticultori. Non a caso Fontana Candida fa parte di quel "cartello" di aziende imbottigliatrici che specula sul sudore dei conferenti le uve ignorandoli nella trattativa economica e nei rapporti umani

Con la gestione Merz si apre una nuova parentesi
"Al centro si mette la "Qualità". Meglio tardi che mai. Fontana Candida convoca tutti i conferenti e il Sig. Merz illustra il progetto qualità pensando che la platea fosse composta da contadini ottusi. Si è ripetuto sullo stesso concetto 5 o 6 volte tanto da indurci a sottolineargli che avevamo capito. La messa a disposizione di un agronomo che assistesse i conferenti nella gestione del vigneto era certo buona cosa. Tanto che suggerii di creare un organismo che si occupasse di formazione del personale per la gestione dei prodotti al fine di ridurre i costi di gestione dei vigneti.

Non se ne è fatto niente.
Con la Nuova gestione a settembre del 2007 abbiamo cominciato a vendemmiare conferito le uve e alla firma del contratto ci siamo sentiti dire ti "DIAMO" 46 € il quintale. A me personalmente non me lo ha detto mai nessuno ti "diamo" e tanto meno me lo sarei aspettato da Fontana Candida. Tanto che l’assegno del compenso l’ho devoluto in beneficenza perché a me non mi "da" niente nessuno.
Così come per la vendemmia 2008. Fontana Candida aumenterà gli utili in quanto il prezzo delle uve è sceso 36 € al quintale, nonostante l’inflazione e gli interventi che abbiamo dovuto sostenere a causa delle condizioni climatiche. Altra "estorsione", Altra beneficenza.
"E pensare che se il Frascati avesse seguito il trend qualitativo dato dalla Wine Food oggi sarebbe stato l’alternativa Bianco al Rosso di Montalcino. Sappiamo bene sotto quale ala politica è collocata Fontana Candida, la stessa che governa Frascati: ecco il perché del silenzio del Sindaco, della Coldiretti e della Confagricoltura, che non ci hanno difeso dalla speculazione e dalla cemetificazione dei vigneti.
E’ lungo l’elenco dei danni fatti dalla "Pugliossera" all’immagine del Frascati; danni enormi che sono stati pagati dai viticoltori. Da quanto leggo sulle pagine di Enopress la "Pugliossera" ha aggredito molti viticoltori italiani. Se la crisi economica fosse più seria di quello che si presenta, si corre il rischio di non avere le risorse per mantenere i vigneti, una catastrofe.

"Leggo una A.N.S.A. del 09/06/2008, c’è da mettersi le mani nei capelli.
In primo luogo viene sottolineata la grande scoperta: "il Frascati" un vino da invecchiamento. Ma no! Sottolineo solo che a Frascati si è sempre detto (in dialetto)" o vinu è bbonu ‘ncapu ananno" Il Frascati è buono dopo un anno: Il Frascati da sempre è stato un vino d’invecchiamento. Nella stessa A.N.S.A. il Sig. Merz asserisce testualmente : "il percorso evolutivo compiuto verso la qualità e l’impegno di Fontana Candida nella promozione nel mondo di un Frascati affinato in grotta, con risultati di grande carattere, possono giovare a tutta la viticoltura del Lazio " Fontana Candida produce 16 milioni di bottiglie, con un fatturato di 12 milioni €."
Chi ha letto la Notizia si sarà sganasciato dalle risate, come è possibile, che un vino che costa meno di 1€ possa giovare alla viticoltura del Lazio? Non c’è da ridere; c’è da piangere. Certi annunci si fanno per comunicato stampa e vanno riletti almeno dieci volte.
"Dello stesso tenore la Dottoressa Paola Jadeluca su Affari e Finanza, supplemento di Repubblica nella panoramica dei vini del Lazio elogia il Frascati unito all’intervista con il Dott. Pedron. L' A.D. del G.I.V. proprietario di Fontana Candida "non ha dubbi " sul Frascati: Però per il suo posizionamento di mercato, ha clienti affezionati ma è difficile farsi un cliente nuovo. E’ tutto dire! Questo significa che è più facile perdere i clienti che trovarli.
Nello stesso articolo troviamo un paragone con Sergio Mottura che a Civitella d’Agliano, in provincia di Viterbo con il suo "Latour" ha conquistato i Tre bicchieri del Gambero Rosso e costa 20 € la bottiglia. Mentre il Frascati con tremila anni di storia la prima D.O.C. d’Italia è ridotto a vino da autostrada. Un vino apprezzato da Papi, Principi cantato da Poeti vino nobile indiscusso protagonista sulle tavole aristocratiche della nobiltà romana, si può acquistare al prezzo di saldo da 1,90 a 4€ contro i 20 € del Civitella d’Agliano

'E se cemento dev'essere...'
"Come Frascatano mi sento umiliato, come viticoltore mi sento espropriato, come Paolo Pellicciari mi sento fiero di essere solitario contestatore di questo vergognoso stato di cose. Sarà difficile debellare la "Pugliossera" che stà metabolizzando il viticultore in cemento. E se cemento deve essere che cemento sia ma dai frascatani su terreni dei frascatani, e non per qualche "palazzinaro" di "regime".
"Concludo qui, nel fare gli auguri a Fontana Candida per il suo compleanno. Non posso che ironizzare sulla nova etichetta "LUNA MATER" citata da Paola Jadeluca. La luna è un astro che si illumina di luce riflessa, quella emanata dai viticoltori a significare la "notte" del Frascati.
Noi siamo Frascatani e siamo vocati alla "MATER DEI" a cui ci rivolgiamo affinché cambi i cervelli della classe politica frascatana e dei responsabili delle aziende imbottigliatrici."

martedì 2 dicembre 2008

I Talenti; una parabola dimenticata

I Talenti, una Parabola dimenticata,
credo, che i guai economici che ci stanno attanagliando in questi giorni, sia dovuta alla mancata applicazione di un principio fondamentale dell'economia dettato dalla Parabola dei Talenti.
La Parabola dei Talenti, è scritta nel Vangelo secondo Matteo ,dove viene raccontato che un Notabile deve partire per un lungo periodo e vuole mettere alla prova la fiducia dei suoi servi. Così distribuisce a tre servi dei talenti. Al primo servo gli da cinque talenti, al secondo tre talenti e al terzo due talenti.
Al ritorno chiede conto ai suoi servi dell'utilizzo dei talenti per riscontrare la fiducia riposta.
Interrogato il primo risponde di averli messi da parte e gli da i talenti che gli aveva consegnato, il secondo risponde che i talenti li aveva perduto al gioco. Il terzo dice che li ha investiti e li ha moltiplicati. Il notabile licenzia i due servi incapaci e premia il servo più abile.
Questa Parabola a mio avviso, è il principio filosofico del "Capitalismo".
E chiaro che la Parabola dei Talenti va integrata dal principio della giusta mercede o giusta paga che sia. (ovvero meritocrazia )
Il principio della giusta mercede e il criterio di distribuzione della ricchezza proporzionale al contributo che ogni cittadino da nella produzione della ricchezza.
Oggi questi principi mi sembrano completamente disattesi, le cronache lamentano gli alti compensi di alcuni manager, come le insufficienti paghe a tanti, forse troppi lavoratori.
Si va sempre più verso un centralismo economico dove pochi gruppi controllano la vita economica lasciando sempre meno spazio di marcato all'imprenditore "indipendente" vedi piccola distribuzione e l'artigianato ormai attività in "estinzione".
De Gasperi adottando il "Capitalismo Cattolico" ha creato le condizioni del Boom economico.
Mi pongo una domanda: non sarà il caso di adottare la Parabola dei Talenti?

Paolo Pellicciari