Di Paolo Pellicciari
Nel 9 maggio del 1950 con
la dichiarazione di Schuman, Ministro degli Esteri Francese, si da
l'avvio al processo di integrazione Europea. La dichiarazione,
prospettò il superamento delle rivalità tra Francia e Germania
legate dalla produzione del carbone e dell'acciaio grazie alla
creazione di un'Alta Autorità per la messa in comune delle riserve
europee di tali materie prime. Con la dichiarazione del 9 maggio
Schuman, pose le basi per la futura Comunità Economica Europea.
La fine della seconda
guerra mondiale ci porta la democrazia. La contrapposizione politica
tra il vecchio P.C.I e la D.C si concluse con la vittoria della D.C.
di De Gasperi. De Gasperi applicando l'Enciclica Rerum Novarum che
basa la politica economica sul “risparmismo” un processo
economico tra lo “statalismo” e il “capitalismo”, sulla
meritocrazia in sintesi un'Enciclica promulgata nel 1891 ancora
attualissima. La politica economica di De Gasperi cambia la vita
degli italiani che passano dal “somaro” alla “600”, Tanto che
nel 1960 la Lira viene premiata dal Financial Times con l'Oscar
per le stabilità grazie al governatorato della Banca D'Italia di
Donato Menichella.
Il 25 gennaio del 1959
Papa Giovanni XXIII annuncia il Concilio Vaticano II
Nel 1965 si conclude il
concilio Vaticano II, Il 24 novembre, viene emanata la Costituzione
Dogmatica della Chiesa. Di cui riporto il primo punto.
“1.
Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, adunato nello
Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo
ad ogni creatura (cfr. Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la
luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa. E siccome la
Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e
lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il
genere umano, continuando il tema dei precedenti Concili, intende con
maggiore chiarezza illustrare ai suoi fedeli e al mondo intero la
propria natura e la propria missione universale. Le presenti
condizioni del mondo rendono più urgente questo dovere della Chiesa,
affinché tutti gli uomini, oggi più strettamente congiunti dai vari
vincoli sociali, tecnici e culturali, possano anche conseguire la
piena unità in Cristo”. Nascono i movimenti del 68.
Il Sessantotto è stato
un movimento sociale e politico ancora oggi controverso: molti
sostengono che sia stato il movimento che ci ha portato ad un mondo
“utopicamente” migliore e molti altri sostengono invece il
contrario ovvero che sia stato un movimento che ha spaccato e
distrutto la moralità e la stabilità politica mondiale fondata su
valori “borghesi, capitalistici, e clericali.
Negli anni immediatamente
successivi al Concilio, Papa Paolo VI e i suoi successori dovettero
infatti fare i conti con una profonda emorragia di sacerdoti e
religiosi che interpretarono l'attenzione al mondo in maniera diversa
dall'effettiva dottrina della Chiesa. Prese forza il movimento dei
“preti operai”, già attivo dal secondo dopoguerra in Francia, ma
che dopo il Concilio trovò nuovo vigore grazie anche
all'approvazione da parte dello stesso Paolo VI di tale pratica,
precedentemente ritenuta illegittima da Pio XII e Giovanni XXIII.
Nacquero le “ Comunità Cristiane Di Base” le quali, soprattutto
in Sud America, testimoniando la vitalità delle Chiese locali che
assunsero una dimensione assai rilevante, che dura ancora oggi.
Sempre in America Latina, molti teologi seguaci della teologia della
liberazione abbracciarono la lotta marxista. Da parte opposta,
Monsignor Lefevre rifiutò invece la riforma della liturgia ed altri
pronunciamenti di "apertura" del concilio, tra cui quelli
sull'ecumenismo, ponendosi di fatto in una situazione di rottura con
la Chiesa di Roma.
Si da avvio, all'era
“Comunionista”
A partire dal 1970 si è
verificata una nuova ondata di liberalizzazione del commercio
mondiale, anche attraverso accordi e istituzioni internazionali
appositamente concepite quali il GATT e successivamente il WTO
finalizzate all'abolizione progressiva delle barriere al commercio
internazionale.
Quanto ai rapporti tra
GATT e Comunità, Europea prima ed Unione Europea poi, sono regolati,
nel diritto comunitario, dall'articolo 113 del Trattato di Roma (come
successivamente modificato dal Trattato di Maastricht il quale
attribuisce all'Unione Europea una competenza esclusiva in
materia di politica commerciale comune
fondata su principi uniformi, specialmente per quanto concerne le
modificazioni tariffarie, la conclusione di accordi tariffari e
commerciali, l'uniformazione delle misure di liberalizzazione, la
politica di esportazione, nonché le misure di difesa commerciale,
tra cui quelle da adottarsi in casi di “dumping” e di
sovvenzioni. L'Organizzazione
Mondiale del Commercio (OMC), conosciuta anche con il nome
inglese di World Trade Organization (WTO),
è un'organizzazione internazionale creata allo scopo di
supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri. Vi
aderivano, a luglio del 2008, 153 Paesi a cui si aggiungono 30 Paesi
osservatori, che rappresentano circa il 97% del commercio mondiale di
beni e servizi. Le vendite in dumping sono state disciplinate
dalle norme internazionali antidumping (che sono state incluse
progressivamente nell'ambito del General
Agreement on Tariffs and Trade
(GATT 1947) e che pertanto oggi sono previste
dall'Organizzazione Mondiale del Commercio
(GATT 1994), ma sono altresì contemplate dal Diritto
Comunitario a tutela della libera concorrenza in quanto capaci di
determinare gravi distorsioni sul mercato di importazione e di
attribuire un vantaggio di base all'impresa importatrice nei
confronti degli altri soggetti (produttori o esportatori) che operano
nel mercato di importazione per lo stesso bene o servizio. Nella
“palude” di degli accordi internazionali si nasconde una “feroce”
forma di capitalismo. Un capitalismo che specula su tutto, anche su
gli alimenti per la sopravvivenza dell'umanità. Un capitalismo che
sta bruciando anche il “risparmismo” ovvero quell'economia frutto
di lavoro, di risparmio che ogni buon padre di famiglia si riserva
per garantire il futuro. Ho la sensazione che tutto questo faccia
parte di una strategia preordinata. A meta degli anni 80 comincia una
graduale impennata del debito pubblico italiano che è poi stato
l'alibi per alienare il patrimonio pubblico italiano. Tanto che già
nel 1991 comincia il processo di “privatizzazione” del patrimonio
pubblico italiano concordato sul panfilo Britannia nel 1992. Non si
riesce a capire, come mai, nonostante tutto il patrimonio alienato,
ancora abbiamo un debito pubblico di sensibili proporzioni. Non credo
di scrivere eresie, se penso che c'è tutto un disegno preciso per
accaparrarsi il patrimonio pubblico degli stati occidentali. Inoltre
la “speculazione” sta acquistando intere Regioni in paesi
sottosviluppati per acquisire le ricchezze di superficie e
sotterranee, ribaltando il principio della concessione a favore della
proprietà. Il rovescio della medaglia è rappresentato dai flussi
migratori causati dai nuovi “padroni” che non gradiscono
“estranei” nelle loro proprietà. Questo tipo di speculazione,
sta livellando l'economia dei cittadini ridotti in povertà con una
“nomenclatura” ad alto reddito. Non escludo che nel prossimo
futuro un nuovo ordine mondiale stravolga l'organizzazione
governativa che conosciamo. Il nuovo ordine mondiale stravolgerà il
sistema di vita, niente sarà come prima. Il mondo non sarà
governato dalle leggi dettate a Mosè dal Dio creatore del cielo e
della terra, ma dal “Dio Denaro”. Un ordine dove il mondo
occidentale pagherà il prezzo più alto, in quanto caduto nel
vortice dell'indebitamento, complice una classe politica “inetta”
e “asservita” al nuovo sistema economico gestito dai “poteri
economici”. Indebitamento scaturito dagli accordi internazionali,
proposti e gestiti da politici o sedicenti tali, che ci hanno portato
al tracollo finanziario soprattutto del mondo occidentale. Prendiamo
il caso della Grecia, una popolazione di circa 11.milioni di
abitanti, pari al 2,2% della popolazione europea che è di circa 730
milioni di abitanti? Credo di no. Allora? Quel giorno ( il 9 maggio
del 50) al Quai d'Orsay di Parigi nel Salon de L'Horologe, Schuman
propose il progetto di unità delle nazioni: Belgio, Francia,
Germania Occidentale, Italia, Lussemdurgo, e Paesi Bassi. Da qui
nacque G7. Ovvero sette nazioni avevano il sistema industriale più
potente del mondo. Oggi l'economia è distribuita nel G 20 causando
pianificazione in basso dei renditi individuali vittime anche
dell'”oppressione fiscale”. In sintesi i paesi emergenti
applicando la politica economica dettata dalla Rerum Novarum stanno
emergendo. Mentre il mondo occidentale avendola “abbandonata” sta
“affondando” economicamente. Sessantadue anni dopo l'intervento
di Schuman, il nostro Presidente del Consiglio con il “cappello in
mano” in giro per l'Europa a chiedere “Carità”
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