Il Venezuela è
travolto da una crisi senza preceden
ti. E a
CON TUTTE LE RISORSE MINERALI NEL
SOTTOSULO I VENEZUELANI E GLI
ANIMALI ALLA FAME. CHI E' IL
REPONSABILE?
MA L'ONU DOVE STA?
Il Venezuela è travolto da una crisi senza
precedenti. E a pagarne le conseguenze non sono
solo le persone. In queste ore stanno facendo il
giro del mondo le immagini di alcuni animali
visibilmente denutriti tenuti negli zoo senza cibo:
un leone, una tigre del Bengala, un giaguaro, due
puma e diversi rapaci sono stati fotografati nello
zoo di San Francisco, nello stato di Zulia, con il
fisico segnato dai segni della fame. Animali
spesso salvati dal bracconaggio che rischiano di
morire per la crisi economica e politica.
Due condor andini, un maschio e una femmina,
nati in cattività e portato al parco come parte di
un programma di allevamento per salvare le
specie in via di estinzione, ha trascorso settimane
senza essere alimentati. La disperazione li ha
portati a uccidere e nutrirsi un altro volatile
presente nella loro stessa gabbia, raccontano
gli operatori dello zoo.
All’inizio, per cercare di alleviare le sofferenze
dei felini e rapaci, gli operatori della struttura
hanno ucciso anatre, maiali e capre. Poi, data la
difficoltà di trovare carne, lo staff ha iniziato a
cacciare le iguane e le tilapie presenti nello stesso
zoo.
Gli effetti della crisi non si vedono solo ora. Nel
2016 lo zoo ha subito il furto di almeno 40
animali, presumibilmente presi da persone che li
hanno uccisi per nutrirsi.
Situazioni analoghe si sono verificate in altre
strutture: a Caricuao sempre nel 2016 è stato
ucciso un cavallo che poi è stato macellato. Nello
stato di Falcon due maiali selvatici sono stati
rubati da uno zoo. La stessa cosa è capitata con
pavoni e altri uccelli nello zoo di Bararida a
Barquisimeto.
Crescono gli abbandoni di cani e gatti domestici
Il problema degli animali non è però solo
confinato all’interno degli zoo. Il quotidiano El
Nacional mette in evidenza il crescente problema
dei cani e gatti randagi che affligge le strade delle
città venezuelane. Ad alimentarlo le tante persone
sempre più povere che non sono più in grado di
permettersi cibo e vaccinazioni per gli animali e li
abbandonano.
«Sfortunatamente, ci vediamo immersi in questo
difficile crocevia economico e ci sono persone
che, anche contro la loro volontà, si vedono nella
difficile situazione di abbandonare il loro animale
domestico - spiega Moisés González, veterinario
che aiuta a dirigere gli sforzi di sterilizzazione
messo in atto dall’associazione Canine Support
Network (RAC) -. Direi che abbiamo riscontrato
un aumento del 100 per cento del numero di
persone che ci scrivono perché non possono più
tenere i loro animali domestici perché stanno
lasciando il paese o perché non hanno le risorse
per alimentarli».
El Nacional spiega anche in termini numerici
l’impossibilità di poter nutrire
gli animali domestici: un chilo di cibo per cani
costa tra gli 0,44 dollari (95.000 bolivares) e 1,40
dollari (300.000 bolivares). Una quantità di cibo
che può durare da due a tre giorni. Cifre enormi
considerando che il salario minimo mensile si
attesta attualmente a 1,15 dollari.
Le persone che possono permettersi la carne
hanno preso a nutrire i loro cani con fegatini di
pollo e altre parti del corpo in genere lasciati
indietro dal consumo umano. Quelli che non
possono abbandonano cani e gatti.
A settembre 2016, un proprietario di un cane ha
detto all’Associated Press che spesso non aveva
cibo per il suo cane: «Anche noi, a volte, andiamo
a letto senza mangiare, ed è dura - racconta
disperato Carlos Parra -. A volte diamo ai cani e
gatti il cibo per le galline. Dobbiamo perché non
abbiamo nient’altro». Una scelta disperata che
può danneggiare la salute dei quattrozampe che
nei cibi per uccelli non trovano i giusti nutrienti.
La maggior parte dei cani sta morendo di fame e
si sta impossessando degli angoli delle strade con
le immondizie. I quattrozampe diventano anche
prede dei poveri disperati che li uccidono per
mangiarli: lo scorso settembre, un video ha
mostrato due uomini a Caracas intenti a uccidere
e macellare un cane di cui si sono spartiti la carne.
Oltre a mangiare i cani, i venezuelani sembrano
usare sempre più i loro soldi per comprare cibo
per cani per proprio consumo, anche perché i
prodotti alimentari di base come farina, latte e
olio vegetale sono rigorosamente razionati e
difficili da procurarsi.
«In un tour di diversi supermercati intorno alla
capitale, i membri del team di un’associazione ha
riscontrato che, a seguito della crisi economica, i
venezuelani comprano cibo destinato agli animali
per il consumo umano. In molti casi è stato
osservato che molte persone acquistano e
mangiano le cosiddette ”salsicce di cane “, il cui
contenuto è costituito da ossa di pollo macinate
mescolate con altre parti non commestibili del
pollo».
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