di
Paolo Pellicciari
Nell'antica
Roma per attraversare ponte Milvio bisognava pagare il pedaggio. Un
soldo per i romani e quattro soldi per i forestieri.
Mentre cittadini
passavano sul ponte dichiaravano “So' Romano, So' Romano e
passavano pagando un soldo. Un forestiero per non pagare il pedaggio
dichiara “Sungu Rumeno” e fu costretto a pagare quattro soldi.
Sono
rimasto scioccato della notizia di questi giorni, che riguarda una
situazione a dir poco incredibile.
Un poveretto lascia l'ospedale
dopo una degenza di quindici giorni. Recatosi a casa la trova
occupata da una famiglia di Rumeni.
Il “poveretto”, altro non può
fare che chiedere l'intervento della forza pubblica per far sgombere
l'appartamento.
Giunti sul luogo, gli agenti hanno accertato che
all'interno dell'appartamento risiedeva una famiglia di Rumeni,
composta da padre, madre e una bambina.
Dopo di che, gli agenti non
hanno potuto liberare l'appartamento, e riconsegnarlo al legittimo
assegnatario, vista la presenza di un minore.
Così, il malcapitato
inquilino, si è trovato a dormire “All'Hotel Senzatetto” della
stazione con tutti i problemi postumi del ricovero.
Eppure
l'art. 14 della Costituzione dice che il domicilio è inviolabile che
non si possono eseguire sequestri o perquisizioni, se non nei casi e
nei modi stabiliti dalla legge, secondo garanzie prescritte per la
tutela della libertà personale.
Alcune leggi speciali regolano le
ispezioni a fini economici e fiscali.
Restringendo
l'analisi al territorio nazionale, occorre evidenziare come nella
Carta Costituzionale italiana vi sia una specifica tutela del diritto
all'abitazione.
Tuttavia, in alcuni articoli, emerge un chiaro
riferimento a valori riconducibili al diritto alla casa, la quale,
viene concepita come elemento essenziale per garantire lo sviluppo
della persona umana.
L'abitazione infatti viene vista come strumento
di propagazione di tutti gli altri diritti fondamentali
dell'individuo, permettendo di renderli validi e significativi.
La
storia si ripete, la frontiera italiana è come la storia di Ponte
Milvio “sono italiano: avanti” Sono Rumeno, si “accomodi”
quale destinazione?
A Roma. Sa l'indirizzo d'arrivo? No! Che
preferisce un campo nomadi o un appartamento?
Un appartamento. Bene,
a Via della Fotanella n° 18. Può attendere? Guardi, all'interno 5
dell'indirizzo si è liberato un appartamento, l'assegnatario è
ricoverato in ospedale, se dovesse morire lei occupa l'appartamento
senza problemi.
Altrimenti quando arriva la forza pubblica manda via
l'assegnatario e “voi” prenderete possesso dell'appartamento.
Eppure
l'art. 29 della Costituzione sancisce proprio il riconoscimento dei
diritti della famiglia società naturale.
Vengono
così individuati un'ampia rosa di diritti tra i quali anche il
diritto alla casa.
E
la Costituzione Italiana? E i diritti degli Italiani?
La
casa è “sacra” come Una Chiesa, Una Moschea, Una Sinagoga. In
una casa c'è la storia, la tradizione, i ricordi, il centro della
Famiglia. Tanto che per accedere serve un mandato del magistrato.
La
casa è un diritto che non possono essere cancellato da
“un'invasione” di cui si cominciano a vedere le finalità.
Uscire
da casa al mattino con la preoccupazione che al rientro ci si possa
trovare con la casa occupata a causa dalle occupazioni selvagge che
mettono in discussione il diritto di proprietà.
L'occupante cambia
il nome sul campanello, sulla cassetta della posta e l'occupazione è
compiuta.
Mi
domando quale futuro ci aspetta.
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