“CORNUTI
E MAZIATI”
Di
Paolo Pellicciari
Non gli bastava l'“Oppressione Fiscale”. l'ultima trovata? Si accingono a mettere le “mano” nei nostri risparmi, per ripianare le perdite di una politica economica bancaria “scellerata” per non usare il termine “fraudolenta” visto gli scandali nazionali e locali che si susseguono incessantemente.
Il 14 maggio U.S., un disegno di legge, sostenuto da Bruxelles, ha legittimato un prelievo forzato ai
danni dei cittadini, prevedendo la possibilità delle banche di saldare le loro perdite (dette sofferenze) appropriandosi degli €uro depositati nei conti correnti dei cittadini risparmiatori. In un
regime bancario “dittatoriale” immune dal “fallimento”.
Entro pochi giorni, la legge passerà alla Camera che, seguendo l'indirizzo di Palazzo Madama sicuramente approverà definitivamente il provvedimento legislativo contando sui voti sicuramentedel PD, di Forza Italia del Nuovo Centro Destra e di Scelta Civica. Si asterranno, come si sono già astenuti, i parlamentari del M5S e della lega. (ndr) astenersi su dette proposte significa “condividere”.
Dopodiché, coloro che hanno depositi per oltre 100mila euro – risparmi frutto di lavoro e di privazioni - saranno “depredati” qualora gli istituti di credito, di cui sono clienti abbiano dei buchi in bilancio. Il silenzio dei media mi pare un po' rumoroso, certo, c'è il timore dell'allarme sociale che potrebbe stare dietro l'angolo.
Esattamente ciò che accadde a Cipro alcuni anni or sono, dove fu
adottato un analogo provvedimento e i cittadini, colti dal panico,
assaltò i bancomat e li prosciugò. Ricordo il caso di un emigrante
Cipriota, che tornato con un gruzzolo frutto di risparmi per
costruirsi una casa vicino al mare. Dalla sera alla mattina gli sparì
circa un milione di dollari. Tra poco la medesima esperienza potrebbe
toccare a noi italiani.
Visto che la politica non difende i cittadini, i cittadini si debbono
difendere da soli. Per fortuna al governo ci sono partiti che per
istituto dovevano difendere i lavoratori che loro malgrado sono
diventati “disoccupatori”.
I risparmi vanno protetti per non farli gestire a finanzieri
che agiscono sotto la bandiera dei propri interessi e non certo a
favore dei risparmiatori. Il loro motto è, infatti, arricchirsi
comunque a spese di chiunque non abbia i mezzi per difendersi dalle
istituzioni disoneste. Si ha tutta la sensazione di una complicità
tra Governo e Banche, dalle quali dipende, perché esse acquistano i
suoi titoli trimestralmente allo scopo di fare apparire meno
drammatico l'ammontare di un enorme debito italiano.
I
banchieri finanziano l'esecutivo per coprirne gli sprechi e Palazzo
Chigi autorizza costoro - ope legis ( normativa sugli aiuti) - a
compiere appropriazioni ai danni dei cittadini.
Qualcosa
di simile, pur con diverse finalità, si registrò l'11 luglio 1992
quando Giuliano Amato, all'epoca presidente del Consiglio, emanò un
decreto imponendo un prelievo forzoso del 6 per mille da tutti i
conti correnti, compresi quelli delle aziende in cui giaceva il
denaro destinato alle paghe dei dipendenti. Un'autentica
“grassazione” perpetrata senza preavviso, realizzata di notte
secondo lo stile della “Banda del Buco”.
Un
atto di “pirateria” politica e fiscale memorabile, indegno di un
Paese civile quale (era) il nostro, evidentemente, non può essere,
essendo amministrato da personaggi privi di scrupoli, pronti a
sfilarci quattrini di tasca con la destrezza di provetti
“borseggiatori”.
Stavolta
sarà peggio poiché il bottino che intendono accumulare non è stato
quantificato: il principio ispiratore del disegno di legge in
questione è rastrellare più soldi possibile.
Chi
tratta di economia politica, credo, abbia il dovere di informare i
suoi concittadini. Non c'è alternativa. Al resto ci pensi chi è in
grado di mobilitare le folle. Serve aggiungere, per completezza
d'informazione, che la Banca d'Italia e l'Abi (Associazione bancaria
italiana) hanno già dato i numeri: le sofferenze dei nostrani
istituti di credito mal gestiti sono enormi, 190 miliardi di euro, il
doppio rispetto alla media aggregata dell'Eurozona.
Cui
bisogna aggiungere i 40 miliardi prestati alla Grecia, Spagna,
Portogallo e Irlanda. (Poi dicono che non hanno i soldi per gli
esodati) Di fronte a detta catastrofe, i nostri politici hanno
reagito in modo poco corretto nei confronti dei cittadini.
D'altronde
il sistema bancario capitanato dalla BCE ha facoltà di battere
moneta, rendendo il sistema politico rassegnato a sottostare come
scolaretti all'Unione Europea, scaricando ogni onere sul groppone dei
loro cittadini.
In
altri Paesi più accorti del nostro meno succubi della Ue, sono le
banche centrali ad addossarsi le insolvenze del sistema bancario. Nel
2008, per esempio, gli Stati Uniti affrontarono la «bolla» e le sue
conseguenze con l'ausilio decisivo della Fed (Federal reserve
system). Idem la Gran Bretagna, sostenuta dalla Bank of England. Non
voglio farla troppo lunga e annoiarvi con particolari tecnici non
alla portata di tutti. Desidero che i cittadini siano informati di
quello che ci attende a breve termine.
Ormai
è evidente il disagio economico, troppi fallimenti, disoccupati,
suicidi, senza trascurare che molti cittadini si lasciano morire
perché non hanno i soldi per le visite specialistiche e per
l'acquisto di medicinali salvavita.
Un
altro aspetto del sistema economico “estorsivo” è la deflazione
o “devalorizzazione” dei beni che ha ridimensionato i valori
anche del 60/70%, senza contare il calo del potere d'acquisto gli
stipendi e delle pensioni.
Mentre
il fisco ha un processo “inflattivo” a causa del graduale aumento
delle aliquote fiscali. Questo non succedeva nemmeno sotto le
dittature più“feroci”, neanche Stalin aveva escogitato un
sistema fiscale così “feroce”. Faccio fatica a non pensare che
dietro ci potrebbe essere un disegno perverso, finalizzato
all'esproprio dei beni dei cittadini con un controvalore irrisorio.
Non
ci vuole la palla di cristallo per capire che alla lunga, potrebbe
creare insolvenza fiscale da parte del contribuente, che non solo
vittima del prelievo forzoso, ma potrebbe subire il pignoramento del
bene più prezioso: la casa.
Sicuramente
non c'entra niente, ma ricordo, che Papa Giovanni Paolo I° in una
delle poche udienze pubbliche si schierò contro la proprietà
privata. a distanza di tempo, anche Papa Francesco si trova nella
stessa linea E forse da qui è iniziato l'impoverimento e
“l'eliminazione” del ceto medio che dispone di una casa dove la
maggior parte ha un reddito micro imprenditoriale Che male avrà
fatto! Quello che fa più sconcerto è il silenzio connivente delle
organizzazioni sindacali, e dei partiti politici che dovrebbero
rappresentare tutti i cittadini. Di certo, partiti conniventi, che
sostengono la politica economica di un Governo senza legittimità
elettorale potrebbero rischiare l'estinzione. Magari!
18/06/2015
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