sabato 22 giugno 2013

“OH ISSA” POTREBBE ESSERE LA PAROLA MAGICA DELLA RIPRESA ECONOMICA EUROPEA.


Di Paolo Pellicciari
L’Italia? Un Paese ad alto rischio, se, gli imprenditori piccoli e grandi non hanno risorse da investire al fine di sviluppare le loro aziende. Si ha la sensazione che sia stato ordito un disegno economico perverso, con il fine di “espropriare” i beni produttivi, che nolente o dolente creano ricchezza per il paese. Gravare i beni strumentali con una tassa come l'IMU, lo trovo fuori di ogni logica fiscale. Sembra una partita truccata, dove il sistema finanziario gioca sul tavolo di “chemin de fer” bancario bruciando risorse economiche tali, da negare i finanziamenti a sostegno delle aziende che intendono svilupparsi. Lo Stato che non paga i suoi crediti ai suoi fornitori, l'aumento previsto dell'IVA, rallenterà ancor di più i consumi. Se poi mettiamo il peso economico della burocrazia, lenta e onerosissima, guidata da una “nomenclatura” e inamovibile e milionaria, sarà difficile uscire dalle sabbie mobili dell'economia .
Manca, il OH ISSA”, un idioma che richiama uno sforzo di unione, per sollevare un peso oltre misura. In un film di Walt Disney, in una scena si rappresentavano tre “vecchi” caratteristici banchieri che discutevano sulle iniziative da prendere per arginare una crisi finanziaria che aveva coinvolto il sistema produttivo. Come dire, apriamo i forzieri per creare sviluppo. Nulla di nuovo , già lo fece Carlo Magno, aprendo i granai.
Nel mondo occidentale, non è più così. Nell'economia finanziarizzata, il sistema bancario ha perso la sua funzione originaria, non solo non presta più soldi all'economia reale, al contrario preleva soldi da essa, dai governi e dalle banche centrali per “giocare” Chemin de Fer in borsa, in speculazioni sui titoli pubblici, per salvare banche dissestate visto gli interessi che rendono dal 5% al 7%. Una sorta di padre di famiglia, senza scrupoli, che la sera svuota le tasche ai figli per andare a giocare d'azzardo. E guai, se si nascondono qualche Euro nell'orlo dei pantaloni, se scoperto, verrà frustato con sanzioni fiscali, senza appello, lasciando ferite lacero contuse che nascondono addirittura la “confisca” dei beni, frutto di faticosi risparmi, di notte si maschereranno da “Diabolik” e ci andranno a prelevare parte dei risparmi di una vita, se non addirittura, nei casi peggiori “condannati a morte” a mezzo “suicidio”. Quanti casi si annoverano in Italia?
Nel lessico abitudinario si è perso il significato originario del capitale. Sotto la spinta demagogica di ideologia Marxista si è classificato in due aspetti la proprietà della ricchezza. La ricchezza dei cittadini (capitalismo) e quella dello stato (statalismo) va chiarito che il capitalismo ha diverse sfaccettature, quello prodotto dal risparmio e dal lavoro è quello da speculazioni borsistiche finanziarie che è tutt'altra cosa. Lo statalismo concentra nelle mani dello Stato, tutta la ricchezza della nazione. Raffigurato, abbiamo visto, nei regimi Comunisti o ex comunisti, una cospicua parte di ricchezza destinata alla “nomenclatura” mentre al popolo un cucchiaio di minestra per la sopravvivenza. Vedi Caritas. La crisi è la conseguenza del passaggio dalla democrazia al “Banchismo” che è il nuovo movimento politico – dittatoriale di cui non si connota il “dittatore”. Non voglio parlare di incompatibilità ma come è possibile che alti esponenti della Banca D'Italia (non eletti) possano controllare il Fisco, l'Economia, la RAI e l'Informazione?
Ai tempi delle grandi dittature del Novecento, in Europa si moriva per la libertà, i diritti umani, la giustizia e la democrazia. Oggi si muore per i “debiti” prodotti da una classe dirigente incapace e presuntuosa implicata spesso in casi di corruzione e di malaffare. Non è una crisi passeggera, è una crisi dovuta alla scarsa lungimiranza della classe politica che ha alienato un patrimonio industriale di immenso valore senza pensare alle conseguenze sul futuro. E' finita anche l'era conflittuale tra capitalismo e statalismo. Il capitalismo come lo conosciamo che non funziona più. L’euro, la moneta unica creata troppo in fretta e gestita con scellerata leggerezza, ha favorito le economie floride del Nord Europa a scapito di quelle periferiche. E ha innescato una spirale distruttiva che sta travolgendo le democrazie del Sud, dove ormai decisioni come le tasse, le pensioni, gli investimenti in istruzione sono guidate da Bruxelles, non dai singoli governi. Peccato che le misure che vengono imposte, sempre le stesse – tagli, austerità, sacrifici – si stanno rivelando pesantemente recessive per i per l'economia in generale e per cittadini. E se si continua a scivolare nella povertà, presto l’Italia, diventerà una colonia di qualche nazione emergente che ci sottometterà. Per cui sarà difficile esportare le nostre merci, tanto, da ridurre i cittadini onesti agli “arresti di quartiere” nutriti a pane e bagarozzi.
Era prevedibile tutto ciò? La risposta è sì! Dagli inizi degli anni 70 i governi nazionali e le istituzioni internazionali, hanno messo in moto un meccanismo economico basato solo sulla finanza anche “creativa” che sta portando al “fallimento” diverse nazioni con riflessi drammatici nei confronti dei cittadini. Stranamente non si avvertono iniziative finalizzate alla soluzione dei problemi. Di fronte a questo disastro, è improrogabile il momento di decisioni coraggiose, capaci di infrangere tutti i tabù, persino quello dell’uscita dall’euro, e riscoprire l’immenso potenziale delle nostre economie locali, per organizzare forme alternative di finanziamento, al fine di creare una nuova partnership mediterranea. Il futuro, come già profetizzava Keynes, ha bisogno di soluzioni che rendano obsoleto il presente.
Tutto questo potrebbe essere rappresentato dal OH ISSA”, che è la sintesi della libertà di espressione, di azione e di pensiero, sotto una solida Costituzione che ordini il sistema socio - politico – economico – giudiziario. Ne saranno capaci?

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