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martedì 20 dicembre 2011
ANCORA UNA FABBRICA DI NABABBI E DI DISOCCUPATI
sabato 17 dicembre 2011
L'urbe potrebbe diventare campo di battaglia.
ADESSO HO CAPITO PERCHE' A FRASCATI LA POLIZIA URBANA INDOSSA LA DIVISA PARAMILITARE.
Rapporto Urban Operetions in the Year 2020.
Il Redatto dalla RTO (Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030).
La RTO l’Organizzazione per la Ricerca e la Tecnologia della NATO e' il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno della NATO.
L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) all’orizzonte dell’anno 2020 e' uno studio che esamina la natura probabile dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacita'. Lo studio ipotizza l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020 dove la previsione demografica prevede una popolazione di circa 7,5 miliardi di abitanti concentrati soprattutto all'interno di grandi città.
Ci sarà una società multi etnica e multi religiosa complessa nella struttura con possibili tensioni sociali, perché no anche religiose, per le esigue risorse economiche ed alimentari disponibili.
“Operazioni Urbane” prevede la presenza militare o paramilitare massiccia, per il controllo delle città per tranquillizzare la cittadinanza. Già da adesso vediamo la polizia urbana con divise da “combattimento” per abituare la cittadinanza a questo tipo di controllo.
Per arginare eventuali sommosse, il tipo di operazioni richiederanno interventi rapidi chirurgici per evitare al perdita del controllo delle città.
Ciò non esclude, che le prossime guerre si potranno sviluppare all'interno delle città con conseguenze imprevedibili.
“Il soldato” Vigile Urbano.
L'Alleanza militare occidentale, non pensa ad oscuri disegni di militarizzazione delle nostre Città, ma più ad una strategia della prevenzione. Alcuni progetti, condotti sotto la guida del Pentagono riguardanti l'uso degli eserciti nelle megalopoli del futuro. Dopo gli scontri di Seattle mobilitarono l' esercito, per proteggere politici e super manager, che da soli «valgono» due terzi della ricchezza mondiale. Da qui la decisione di uno studio di esperti NATO da nome UO 2020 “Urban Operation in the year 2020”, al quale partecipano dal 1998 esperti di sette Nazioni della NATO ( Italia, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti d'America ) e che ha gettato le basi per l'evoluzione dell'impiego dello strumento militare nello scenario più probabile del prossimo futuro.
Lo studio NATO U.O. (Urban Operations) 2020
Lo studio, ultimato negli ultimi mesi del 2002, reso pubblico nei primi mesi del 2003, rende esplicito, come in maniera omogenea il nocciolo duro del militarismo mondiale ritiene più che probabile le città del futuro come campo della Battaglia Finale, quella per la sopravvivenza del sistema capitalista e che il ruolo dello strumento militare avrà un carattere dominante anche in quelle che sembrerebbero essere normali operazioni di polizia urbana.
E' l'ambiente urbanizzato, che si qualifica come il contesto nel quale l'Umanità del ventunesimo secolo condurrà una vita difficile: le sterminate megalopoli abitate da decine, se non centinaia, di milioni di esseri umani concentreranno nel loro interno tutte le contraddizioni di una società social- capitalista allo stadio supremo.
Differenze di classe e azzeramento dei servizi sociali capaci di attutire il senso diffuso di ingiustizia, degradamento delle complesse regole di interazione tra diversi strati della popolazione, scarsità di cibo e di lavoro genereranno forti conflitti tra diversi strati sociali e perché no religiosi.
Flussi migratori senza controllo
Co l'apertura delle frontiere, in concomitanza della crisi economica globale non è escluso che sacche demografiche che vivono in povertà, si potrebbero ribellare con forma di terrorismo globale.
Non è escluso che potremmo, nel prossimo futuro, assistere a fenomeni di tsunami demografici dovuti ai flussi migratori senza controllo. Mi sembra evidente che bisogna rivedere i trattati di Schengen per il ripristino delle frontiere dando modo agli stati di rallentare l'invasione demografica frapponendo delle “chiuse” per regolamentare i flussi migratori.
Lo Scenario URBAN WARFARE coniugato alla lotta al terrorismo globale, ovvero a tutto cio' che potrebbe essere pericoloso all'eventuale possibile “Impero Globale” che si comincia a “connotare”. Un ipotetico “Impero Globale” creerà di sicuro forme di contestazione anche violente come quelle che già si cominciano manifestare. Le forme di contestazione "estreme" , quale anche quella del passaggio dalla opposizione politica a quella armata.
A causa di problemi di bilancio, solo poche risorse finanziarie sono state potute esser destinate a questi avveniristici progetti, ma ora, che con il plauso del parlamento e dell'opinione pubblica spaventata da clandestini e microcriminalità, non è escluso che nel prossimo futuro potremmo vedere mezzi dell'esercito aggirarsi per i nostri quartieri.
In alcune città degli Stati Uniti d'America sembra che siano già in azione reparti militari speciali con armi sofisticate antisommossa. Notizie di cronaca ci fanno sapere che in alcuni paesi occidentali modificano leggi secondo i dettami di grandi banche in modo che i governi possano modificare e far emanare normative speciali senza l'approvazione del parlamento. Già sentiamo la BCE che ci dice dovete “fare”. L'FMI ci “consiglia” di fare. Questo significa anche la riduzione dell'azione democratica sancita dal popolo sovrano. Insomma andiamo incontro a tempi diversi da quelli di oggi. La globalizzazione creerà di fatto un vertice di governo di forma dittatoriale, oggi di ordine economico e domani anche di ordine politico, è credibile che i cittadini del mondo possano esercitare il diritto di voto?
18/12/2011
Paolo Pellicciari
venerdì 2 dicembre 2011
L'ESPRESSO
Pensioni gratis agli stranieri, è boom
Pier Luigi Salinaro
Senza aver mai versato contributi incassano 7.156 euro l'anno
Gli extracomunitari con carta di soggiorno fanno arrivare in città i genitori over 65 che all'INPS chiedono il vitalizio.
Tredici mensilità da 550,5 euro, mentre un modenese non ne incassa più di 500 pur avendo versato contributi per anni
Ci sarebbe una certa preoccupazione anche a Modena per il dilagare di richieste d' assegni sociali da parte di immigrati che, a quanto sembra, stanno mettendo in seria difficoltà l'Inps. Non esistono cifre precise del fenomeno a livello modenese (il fenomeno è nazionale), anche perché i funzionari dell'ente di viale Reiter - contatti anche ieri - spiegano che dati e informazioni possono essere forniti solo dalla Direzione Generale di Roma. Dalla capitale ci spiegano che i dati, per singole province, possono rilasciarli solo dopo una richiesta scritta all'Inps di Modena, incaricata poi di inoltrarla alla stessa Direzione Generale. Insomma, forse fra qualche mese si potrà sapere qual'è la situazione modenese sul fronte assegni sociali agli immigrati.
Ma in che cosa consiste questa richiesta da parte degli immigrati degli assegni sociali.
Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava "pensione sociale".
Quando gli extracomunitari regolari residenti in città o in provincia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge - tutto deriva dalla legge 388 del 2000 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) che ha riconosciuto l'assegno sociale anche ai cittadini stranieri - non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare a Modena genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati gli antesignani e maestri in materia.
Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano.
L'extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire a Modena i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra- 65enne all'Inps. Qui l'interessato autocertifica l'assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza - che deve essere certificata - e il gioco è fatto. L'Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l'anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all'anno, senza aver mai versato alcun contributo all'Inps.
Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati modenesi, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell'assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
C'è poi un altro particolare che sa tanto di "beffa": se il genitore, il nonno, il parente straniero a Modena non si trova bene, può tranquillamente tornare in patria, tanto l'assegno continua a decorrere. E nei paesi nordafricani con queste cifre si vive da "nababbi". Ultimamente comunque sono state adottate restrizioni e gli stranieri che beneficiano dell'assegno sociale non devono lasciare il nostro paese. Le domande degli stranieri per l'assegno sociale sarebbero in costante aumento e vengono quasi sempre accolte dall'Inps, visto che la legge non prevede ne, un minimo di versamenti e nemmeno un certo tempo di residenza.