Data di inserimento: giovedì 8 settembre 2011 |
VITICOLTORIIIIIIIIIIIIIIIIII PRRRRRRRRRRRR |
DOPO AVER OSPITATO IL COMUNICATO UFFICIALE DEL CONSORZIO DI TUTELA DEL FRASCATI ABBIAMO RICEVUTO UNA NOTA DI UNO DEI VITICOLTORI FRASCATANI PRESENTI ALL’ASSEMBLEA CHE PUBBLICHIAMO PER DARE VOCE ANCHE A CHI, CON IL PROPRIO LAVORO NEI VIGNETI RENDE POSSIBILE IL MANTENIMENTO DELLA TRADIZIONE DEL FRASCATI DOCG. IL VINO DI ROMA.
Ieri, nella sede comunale di Frascati si è svolta l'assemblea "aperta" dei viticoltori frascatani per discutere delle problematiche che attanagliano il settore vitivinicolo. Così mi credevo. L'assemblea "Aperta" convocata daL presidente dell'Associazione Produttori Uve tanto era "aperta" che come al solito, sono stati invitati tanti ospiti per fare da contorno ad una "scenografia" ormai monotona e inconcludente, coadiuvata da discorsive diapositive nutrite di dati statistici di difficile comprensione. Naturalmente le autorità presenti, hanno la cortesia d'intervento e cosi si sono alternati argomentando in modo improvvisato e di circostanza su tematiche Interventi tanto inconcludenti che alla fine interrogando quei pochi viticoltori presenti all'assemblea, hanno manifestato rabbia per non aver toccato uno, dico uno, dei problemi che attanagliano la categoria ormai da anni. Un Assemblea di viticoltori con pochi viticoltori e tanti ospiti. Si è parlato anche della "distillazione". "Abbiamo svuotato le cantine è vero! Dice il presidente dell'Associazione. Ma qualcuno ha riempito il "portafoglio" 11000 HL pari a circa 450.000 € scusate se è poco. E i viticoltori stanno a "vangare". E' già qualche tempo che il Consigliere Comunale Adotti, ha presentato un'interrogazione per sapere quali imbottigliatori avevano chiesto la distillazione. Purtroppo il Sindaco ancora non ha avuto il tempo per rispondere. Se rispondesse, non farebbe un soldo di danno. E proprio mentre mi apprestavo a fare la domanda al Sindaco il "democratico" presidente dell'Associazione mi ha "strappato" di mano il microfono per impedirmi di continuare (è andata bene che non mi ha cacciato via). La distillazione comporta anche la riduzione di produzione del 20% a carico dei viticoltori. Così come si dice "cornuti e mazziati". Rimane il fatto, che dei problemi dei viticoltori non se ne parla, oppure non si deve parlare. Tra i presenti è risultato che alcuni dovevano ancora incassare i soldi di due vendemmie, più di qualcuno ha deciso di estirpare i vigneti. In sintesi l'economia della viticoltura frascatana sfiora la tragedia economica ma non frega niente a nessuno. Naturalmente non si è parlato della DOC Roma come non si è parlato del progetto in fieri del Consorzio dei Castelli Romani. E' evidente che problematiche così complesse non possono essere discusse da un ristretto numero di persone magari anche senza le opportune competenze necessarie. Ho chiesto al "democratico" presidente di organizzare una riunione di soli viticoltori per discutere senza "inquinamenti" dei nostri problemi. Udite, udite, la riunione la possiamo organizzare senza coinvolgere l'Associazione. Mi domando a chi serve l'Associazione che non riunisce i suoi associati per discutere dei problemi del settore? E se dietro la crisi dei vigneti frascatani ci fosse un disegno legato alla collocazione dei servizi, all'enorme cementificazione prevista a ridosso della nostra città? Non si è accorto il Presidente che stiamo estirpando i vigneti? Che i viticoltori non sono pagati da troppo tempo? Non si è accorto che la viticoltura sta rischiando il fallimento? E sulla distillazione? E ancora si parla di mercato. Che considerazione può avere un Vino, come il Frascati, che è ridotto alla distillazione, alla vendemmia verde, equiparando il prodotto di scarsa qualità, tanto d'avere giacenze d'invenduto. E' evidente che i viticoltori si debbono costituire in Associazione Tecnica per cercare di affrontare i problemi esasperanti che affliggono il settore vitivinicolo frascatano.
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giovedì 8 settembre 2011
CI MANCAVA LA DOC ROMA
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