domenica 19 dicembre 2010

IL CONSORZIO DI TUTELA DEL FRASCATI LASCIA LA STRADA DEI VINI E IMBOCCA QUELLA DEL NON "RITORNO"



Il Consorzio, dopo aver “perduto” tutti i Ricorsi presso i veri Tribunali per l'imbottigliamento in zona, il Frascati si avvia verso l'ultimo capitolo di una storia millenaria. Basta leggere gli ultimi comunicati stampa emanati dal Consorzio, per capire la confusione che regna tra i dirigenti, che non riescono a darsi una strategia comune per uscire dalla crisi.

Le escursioni dei prezzi del Frascati sul mercato, la dicono lunga capacità dei dirigenti del Consorzio di darsi una progettualità per il rilancio di un grande vino. Dall'ottenimento della prima DOC d'Italia ad oggi, il Frascati è caduto nell'immobilismo più totale, si sono perse tutte le occasioni di rinnovamento e progettualità per adeguare un prodotto alle nuove esigenze di mercato. L'immobilismo ha relegato il Frascati negli scaffali dei supermercati a 1,60 €. mentre il Frascati sciolto e sciolto 0,80 €. E' il caso di citare Virgilio: OLIM HORTACI DESTI FIDEM IGNOTAM.

Colgo l'occasione per riportare dei dati di uno studio da uno studio del 13 settembre us/ riportato nell'ultimo comunicato stampa pubblicato il 15/12/ cm. Emanato dal Consorzio.


“E’ importante notare che nonostante la produzione massima consentita nel Frascati DOC e’ di 130 q.li/ha, negli ultimi anni la media di produzione si e’ fissata al di sotto di 120 q.li/ha. I costi di produzione sono pertanto anche riferiti a “quintale di uva” prodotta.”

In sintesi, sono identificati i seguenti costi per la gestione e produzione di uva Frascati DOC per l’annata 2009-2010:

Costo considerato per gestione vigneto Frascati DOC

Costo in € rif alla gestione di 1 ha. Costo in € corrisp. a 1 q.le di uva Frascati DOC
Produzione 130 q.li/ha Produzione 120 q.li/ha


Solo manodopera e materiali per tutte le op. agricole. 4746.11 36.51 € 39.55

Con aggiunta di costi generali (manutenzione, amministrazione, assicurazione,

parziale copertura imposte e tasse). 5918.36 45.53 € 49.32
Costo addizionale ammortamento impianti e macchine. 1500.00 11.54 € 12.50

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Toale costa Q.le € 101,37


Precedentemente già Paolo Mascherucci aveva fatto una valutazione in relazione ai costi di produzione resa ettaro valore di mercato ne l 1970 Ha 1 costo q.le

Ha 1 13.490 mercato £ 9.000

Ha 4 “ “ “ 11.570 “ “ £ 9.000

Ha 9 “ “ “ 8.900 “ “ £ 9.000

L'indice nel 1975 peggiora notevolmente

Ha 1 “ “ 18.650 “ “ £ 12.000

Ha 4 “ “ 18.860 “ “ £12.000

Ha 9 “ “ 17.630 “ “ £12.000

Una cosa mi indigna, che i dati suddetti non son stati resi noti da i rappresentanti dei viticoltori nel C.d.A. del Consorzio nell'occasione della trattativa per il prezzo delle uve. Non ci vuole una laurea in economia per valutare che le perdite economiche da parte dei viticoltori e da tempo che producono in paerdita. L'incomprensibile controsenso delle dinamiche commerciali tra gli stessi dirigenti del consorzio che rappresentano anche aziende qualificate è inspiegabile. Come è possibile che un'azienda qualificata “puntuale” nei pagamenti verso i viticoltori ( anche se paga poco ) che vende il Frascati a 3€, e si siede al tavolo con chi paga le uve poco e quando gli “pare” vendendo lo stesso vino a circa1,60 €. nella stessa catena distributiva. Da qui il calo di produzione dai 700.000 hl agli attuali 120.000. Il controsenso che il Frascati di qualità conquista i “3 Bicchieri” a significare la qualità che si confronta con i prezzi da saldo. Come è possibile che i Dirigenti del Consorzio, rappresentanti di Aziende Vitivinicole di grande prestigio, compreso quella del Presidente, non si rendano neanche conto dei “danni” che stanno facendo proprio alle aziende di provenienza? E ancor peggio è il comportamento dei rappresentanti dei viticoltori, che “tacciono” quando devono “parlare” e “parlano” quando devono stare “tacere”. Tacciono quando ci fanno sapere che non ci sono “giacenze”. “Tacciono” quando il Dirigenti del Consorzio prendono atto che i viticoltori lavorano in perdita. “Tacciono” sull'uscita del Consorzio dalla “Strada dei Vini. “Tacciono” alla notizia che stanno chiedendo “contributi” per lo smaltimento delle giacenze, in contraddizione con l'esiguità “annunciata” delle “rimanenze” sulla produzione 2009. Tacciono sulla cementificazione “selvaggia” del territorio vinicolo. “Tacciono” sull'abbandono dei vigneti da parte dei viticoltori ormai esasperati. Mi pongo una domanda: con chi abbiamo a che fare? Tanto con chi abbiamo a che fare, che l'Associazione Produttori Uve sotto lo slogan “100 ettari sotto un'etichetta” intende favorire i soci proponendo l'auto imbottigliamento in conto terzi del proprio vino e commerciarlo singolarmente. 100 ettari di vigneto producono un milione di bottiglie che verranno vendute al prezzo di vendita di 4 € la bottiglia. Mi domando con quale piano “commerciale finanziario” intendono affrontare un mercato difficile come quello del vino di Frascati , che per logica avrà sicuramente una lenta e difficile penetrazione vista la concorrenza?.

Aldilà delle cose note, ci sono delle novità. I Consorzi hanno finito il loro ruolo di controllo oggi affidato a “Valoritalia”. Un nuovo Ente finalizzato al controllo della filiera vinicola in Italia. Valoritalia assumerà sicuramente un atteggiamento super partes nella filiera vinicola del Frascati, presupponendo trasparenza nei sorteggi per effettuare i controlli nei vigneti e negli stabilimenti vinicoli. É chiaro che i “sorteggi” debbono avvenire con avviso pubblico onde evitare condizionamenti possibili, vista la “convivenza” nello stesso ufficio con il Consorzio. Si potrebbe aprire una nuova era, e visto il caos “agitato” che regna nella filiera del Frascati invito il Sindaco di Frascati ad aprire un tavolo dove apertis verbis tutti possono intervenire sui temi del prossimo futuro, cementificazione, area metropolitana, cubature di salvaguardia, e rilancio della filiera vitivinicola e redditività produttiva.


Paolo Pellicciari

1!/12/2010

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