sabato 25 settembre 2010

STORIA DEL SINCROTRONE DI FRASCATI

Caro Sindaco di Frascati

Trovo sconcertante organizzare una manifestazione sotto l’egida di “Frascati Città della Scienza” dimenticando i protagonisti che hanno voluto che il nostro paese lo fosse. Mi riferisco a Pietro Campilli e a Pietro Micara

Organizzare una manifestazione così calibrata, che evidenzia l’impegno economico assunto, visto le “sponsorizzazioni” evidenziate. Una mega manifestazione che allo stato delle cose, non favorisce certo l’economia del paese. A chi giova? Ti informo se “non lo sapessi” che Frascati prima di essere Città della Scienza, è anche la Città del Vino. Comparto economico - culturale in completo abbandono da parte della “politica”, che avrebbe più bisogno di sostegno vista le condizioni dei viticoltori del Frascati “affamati” da un sistema vinicolo strumentalmente in decadenza. Anche in questo caso, grazie a Carlo Micara, Pietro Micara e Pietro Campilli il Frascati ha avuto l’onore di essere la Prima DOC d’Italia.

Gradirei che questi “figli” di Frascati fossero ricordati nella toponomastica, prima che l’invasione di “frascatesi” annunciata a causa della certificazione selvaggia in atto che distruggerà storia, cultura, viticoltura e tradizioni di questa nostra Frascati destinata ad essere borgata di Roma. Gradirei che la Passeggiata venisse intestata a Pietro Micara e piazza Guglielmo Marconi a Pietro Campilli. Di seguito potrai leggere la storia del sincrotrone di Frascati

Paolo Pellicciari

Come si decise la costruzione del Sincrotrone a Frascati

La richiesta di Amaldi e Gilberto Bernardini di costruire un acceleratore in Italia arrivo’ fino a De Gasperi, tramite Leone Cattani Ministro dei Lavori Pubblici, ma la finanza pubblica aveva altre priorita’ in quel periodo di ricostruzione.

Il prof. Francesco Giordani allora contatto’ l’onorevole Pietro Campilli, Ministro dell’Industria, che si rivelò fortemente interessato alle iniziative di studio sul nucleare.

Si contendevano la realizzazione del Laboratorio Milano, Roma e Pisa

Ma quando gli industriali milanesi capirono che il sincrotrone non era una macchina per ricerca sull’energia gli preferirono la realizzazione del reattore nucleare (realizzato poi a Ispra).

Il Ministro Campilli, illustre frascatano, convinse l’amico senatore Pietro Micara, sindaco di Frascati, a regalare un terreno dal curioso nome di Macchia dello Sterparo.

LA STORIA

Bruno Touschek

VITA DI UN GRANDE SCENZIATO CHE HA DATO LUSTRO A FRASCATI

di

Andrea Ghigo e David Alesini

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Prima di iniziare vorrei ricordare l’amico Andrea Ghigo, che ci ha lasciato troppo presto.

Bruno Touschek nacque a Vienna nel 1921 da un ufficiale dell’esercito Austriaco e madre ebrea Il padre dovette lasciare l’esercito nel 1932 all’età di 31 anni quando il potere fu preso dai filo fascisti.

Nel ’36 fu ricostituito il partito nazional socialista con una recrudescenza dell’antisemitismo e nel ’37 Bruno dovette lasciare la scuola per l’entrata in vigore delle leggi razziali a causa del suo “sangue misto”

Anche se Mussolini era favorevole al governo di Hitler, l’atteggiamento verso gli ebrei era più morbido e Bruno trovò più prudente, invece di tornare a Vienna, di iscriversi ai primi due anni di Ingegneria dell’Università di Roma dove seguì i corsi di Analisi Matematica tenuti da Francesco Severi

Nello stesso tempo chiese il visto per andare in Gran Bretagna per studiare chimica a Manchester.

Gli fu detto che poteva ottenere il visto attraverso una organizzazione di Quaccheri che aveva sede a Vienna, quindi tornò a Vienna. Ma nel settembre del ’39 scoppiò la seconda guerra mondiale e fu impossibile per Touschek andare a studiare in Gran Bretagna

Nel frattempo, studiando un libro di fisica atomica di Sommerfeld, un famosissimo professore di Monaco, scovò piccoli errori e, consigliato dal suo professore di matematica Hlawka, scrisse a Sommerfeld. Questi lo ringraziò e gli fece revisionare un altro importante trattato

Gli consigliò inoltre di andare all’università di Amburgo, dove non lo conosceva nessuno, da un famoso chimico-fisico, Harteck, al quale scrisse una lettera di presentazione.

Touschek visse ad Amburgo facendo più lavori contemporaneamente per mantenersi e cambiando casa continuamente per non farsi individuare.

Touschek studente lavoratore

Lavorò anche in un ditta, affiliata della Philips, che sviluppava i Klystron, tubi che producono potenza elettromagnetica a radiofrequenza importanti nelle telecomunicazioni.

All’Università seguiva I corsi senza registrarsi e in particolare quelli del Prof.Lenz che lo ospitò a lungo in casa sua e di Jensen, che vinse il premio Nobel vent’anni dopo.

Conobbe una ragazza, M.Hatschek, anche lei per metà ebrea, che lavorava in una ditta, la Lowenradio (poi Opta), che lo presentò ai responsabili. Touschek fu impegnato sullo sviluppo di particolari tubi catodici compatti.

Li’ venne a sapere della proposta di Rolf Wideroe di costruire un acceleratore di particelle, detto betatrone dell’energia di 15 MeV.

Letta la trattazione della parte teorica riguardante la stabilità delle orbite delle particelle, Touschek trovò degli errori e scrisse a Wideroe che subitò lo chiamò a partecipare al progetto

Il principale contributo fu teorico, nello studio con l’utilizzo del formalismo Hamiltoniano delle traiettorie delle particelle, della loro iniezione e stabilizzazione nell’acceleratore.

La prigionia

Bruno Touschek aveva preso l’abitudine di andare alla Camera di Commercio di Amburgo dove poteva leggere i giornali stranieri, fu notato per queste ripetute visite e all’inizio del ’45 la Gestapo lo arrestò in base alle leggi razziali .

Fu portato in prigione e Rolf Wideroe lo andava a trovare portandogli cibo, I suoi cari libri e soprattutto le sigarette.

Durante le visite continuarono a parlare del betatrone

In prigione Touschek concepì la teoria del “radiation damping”, per la quale la luce emessa dagli elettroni curvati da un campo magnetico contribuiva a stabilizzare gli elettroni circolanti nel betatrone.

A Marzo del ’45 arrivò l’ordine di trasferire I prigionieri da Amburgo al campo di concentramento Kiel. Nonostante la febbre alta che in quel momento aveva, fu costretto a lasciare la prigione. Mentre marciava, portando con se un pesante pacco con I suoi libri, Touschek svenne. Un ufficiale delle SS prese la pistola e gli sparò alla testa. Lo colpì vicino all’orecchio sinistro. La ferita non era grave ma uscì molto sangue e pensando che fosse morto lo lasciarono li svenuto.

La liberazione

Glasgow

Nel Febbraio del 1947 Touschek parti’ per Glasgow dove era in costruzione un acceleratore di particelle di alta energia (per l’epoca): un sincrotrone di 350 MeV.

Lavoro’ sulla teoria dell’acceleratore e prese il diploma PhD (il nostro dottorato di ricerca) con una tesi sulla produzione di mesoni (particella di energia intermedia fra elettrone e protone) con gli elettroni.

Scrisse molti articoli teorici sui modelli nucleari, sulla produzione di pioni nell’urto protone-protone, sulla densità dei livelli di energia dei nuclei, ma soprattutto sul formalismo dell’elettrodinamica quantistica che riteneva una teoria tanto elegante che si potesse estendere alle interazioni deboli precorrendo la teoria unificatrice elettro-debole.

Touschek e i Laboratori di Frascati

Per capire il legame di Bruno Touschek con Il nostro territorio ed il contributo importantissimo dato alla fisica degli acceleratori di particelle e’ bene decrivere la nascita dei laboratori di Frascati

Antefatto

L’idea di proseguire quel filone di studi aperto da Enrico Fermi e dai”ragazzi di via Panisperna” era forte ma, prima la guerra, poi le ristrettezze della ricostruzione, rallentarono il progetto di costruire acceleratori di particelle di alta energia come si cominciava a fare in America. Ma il fermento di quella scuola, che ormai era stata creata ed aveva alcuni tra i migliori fisici nucleari e delle particelle del mondo, non era arrestabile.

Come si decise la costruzione del Sincrotrone A FRASCATI

La richiesta di Amaldi e Gilberto Bernardini di costruire un acceleratore in Italia arrivo’ fino a De Gasperi, tramite Leone Cattani Ministro dei Lavori Pubblici, ma la finanza pubblica aveva altre priorita’ in quel periodo di ricostruzione.

Il prof. Francesco Giordani allora contattò l’onorevole Pietro Campilli, Ministro dell’Industria, che si rivelò fortemente interessato alle iniziative di studio sul nucleare.

Si contendevano la realizzazione del Laboratorio Milano, Roma e Pisa

Ma quando gli industriali milanesi capirono che il sincrotrone non era una macchina per ricerca sull’energia gli preferirono la realizzazione del reattore nucleare (realizzato poi a Ispra).

Il Ministro Campilli, illustre frascatano, convinse l’amico senatore Pietro Micara, sindaco di Frascati, a regalare un terreno dal curioso nome di Macchia dello Sterparo.

Touschek il professore

Bruno partecipò allo studio dell’evoluzione di AdA, che essendo l’acceleratore di più alta energia al mondo di quell’epoca, fu chiamato Adone.

Già per AdA aveva studiato la perdita di particelle per urto all’interno del pacchetto di elettroni e positroni, detto effetto Touschek.

Studiò la teoria della stabilità del fascio e la dinamica delle traiettorie delle particelle.

Quando si entrò nella fase realizzazione ingegneristica, non essendo particolarmente interessato a piani di costruzione, ingegnerizzazioni etc. tornò allo studio teorico e all’insegnamento.

Fu un docente stimato soprattutto dagli studenti in quanto era disponibile con loro quanto intollerante con I difetti dei colleghi.

Non perse mai occasione di ironizzare sulle procedure inutili e sui comportamenti negativi sia dei docenti che degli studenti attraverso disegni che faceva durante le riunioni troppo lunghe

1 commento:

Unknown ha detto...

Durante la manifestazione, che e' alla sua 5ta edizione, si sono chiaramente ricordate, come fatto negli anche gli scorsi anni, questa figure attraverso, ad esempio, la presentazione di Andrea Ghigo (sabato 18 Settembre). Inoltre vorrei assicurare che tutti i soldi degli sponsor, nocche' del main sponsor (ovvero l'Europa) sono in varie forme ridati esclusivamente ad esercizi e aziende del territorio di Frascati (nulla e' finito nelle tasche degli organizzatori, il comune o di noi volontari).
L'organizzatore della Manifestazione e' Frascati Scienza, e i sui conti sono disponibili per tutti. Personalmente inoltre come vice presidente della associazione, ricercatore, e membro della commissione dell'evento, sono disponibile a rispondere a qualunque domanda in merito o chiarimento necessario che i cittadini necessitino.
Giovanni Mazzitelli