Il giorno 23 us si è tenuta in pompa magna presso la prestigiosa sala del "Frascatino" (oggi Scuderie Aldobrandini) l'Assemblea dell'Associazione Produttori Uve Frascati per il rinnovo delle cariche sociali.
Grande assenza di soci "rimasti" a casa hanno segnato il fallimento della gestione Fusco, che aveva iniziato con una presenza piuttosto significativa di viticoltori.
In sintesi, i viticoltori del Frascati si sono sentiti abbandonati perchè dovrebbero aver capito che l'Associazione e più ad uso de dott. Fusco, che con la scusa di essere il Presidente dell'associazione acquisisce contatti e perche no, finanziamenti. Visto la erigenda cantina che sta realizzando nella sua proprieta,potrebbe avre dei "vantaggi". Altrimenti non si spiega perche in una assemblea elettiva con solo venti presenze, di cui otto o nove sono i componenti del direttivo, mi pare in clamoroso fallimento gestionale dell'Associazione. Una Associazione, con venti iscritti tra dirigenti e associati su mille viticoltori possiamo benissimo dire che non conta nulla, inesistente.
Un presidente serio si sarebbe dimesso visto il fallimento della gestione.
Nell'esposizione del presidente per l'attività svolta, non menzionato una parola sull'attività associativa finalizzata a difesa dei viticoltori. Una carrellata di diapositive, inutili e insignificanti, hanno caratterizzato il nulla se non monopolizzare l'assemblea per impedire interventi magari critici sul suo ozio "sindacale".
Però fa approvare un bilancio preventivo di circa 30.000 €. Domanda. Dove prenderà i soldi per far fronte alle spese preventivate? Non è che qualche ente elargirà contributi per finanziare le spese preventive? Si possono dare contributi di tale cifra per una associazione "inesistente" o insignificante? Se è così mi salutate il rispetto dei soldi dei cittadini.
Ancora una volta i viticoltori frascatani abbandonati a se stessi, per l'inesistenza di un organo rappresentativo degno di questo nome. Ancor più grave è l'assenza della politica. Non c'è stato nessun consigliere comunale che abbia richiamato,l'attenzione della Giunta e del Consiglio Comunale tutto, utilizzando l'istituzionalità del ruolo ricoperto da un singolo consiglire comunale?
E se per una fanta ipotesi detta associazione, facesse parte di un disegno "occulto" per disorientare i viticoltori e favorire gli imbottigliatori del Frascati che trarrebbero sicuramente vantaggio da questo stato di cose.
Rafforserebbe questa ipotesi, l'atteggimento tenuto dal Dott, Fusco Presidente dell'Associazione, brillante assenza il giorno della trattativa per il prezzo delle uve. Nella circostanza la lobby degli imbottigliatori risiedenti nel ex Consorzio, ci hanno fornito dati non certificati, dunque inattendibili. E su detti dati hanno condizionato il prezzo delle uve.
Il quella circostanza dove stava il presidente Fusco? E quali iniziative a preso per sapere la verità sulle giacenze vinicole nelle varie cantine?
Ve lo dico io nessuna.
E allora che rappresentaività e?
Si può presupporre un interesse sospetto del presidente per esibire uno status simbol?
"Pasquino" contestatore della Roma dei Papi, fu interrogato da Targhini: "A Pasqui' quann'è che famo la rivoluzione? Pasquino: se er popolo 'nse sveja, che faccio, je tiro e serciate a e finstre.
Viticoltori "sveja", osarà troppo tardi.
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