(www.enopress.it). Negli ultimi due anni Enopress si è spesso occupata del Frascati e dei suoi annosi problemi. Di recente, anche il Corriere Vinicolo a dedicato alla doc dei Castelli l'ampio 'primo piano' "Frascati: una doc che fa discutere". E alla discussione prende parte, con un intervento dal web, Paolo Pellicciari, viticoltore e frascatano Doc, che spesso da queste colonne ha fatto sentire la sua opinione. Un'opinione graffiante, carica di amarezza e tutta dedicata a un vino e ai suoi vigneti sui quali pare debba proprio calare il sipario.
Volentieri Enopress ospita qui di seguito il suo accorato intervento a difesa dei viticoltori frascatani, dopo tremila anni di storia vinicola, ridotti a mendicare il ritiro delle uve. Chè i suoi molti interrogativi ricevano una risposta.
"Con la scusa delle rimanenze, gli imbottigliatori sottraggono ancora una volta le uve ai viticoltori frascatani, con il tacito consenso della Coldiretti, della Confagricoltura, e ancor più grave quello del sedicente presidente dell’Ass.ne Produttori Uve, oltre alle istituzioni locali.
"Ma questa volta pare che i conti non tornano. Nella riunione tenuta nei giorni scorsi presso le sede del Consorzio dei vini tipici, gli imbottigliatori ci hanno sottolineato che ci sono giacenze per 108.150 hl. di vino invenduto. Anche il direttore della prestigiosa azienda vinicola Fontana Candida, lamentava gli effetti della crisi che rendeva necessario razionalizzare il ritiro delle uve. e non poteva determinare il prezzo.
"Rammento che i dati di Fontana Candida sono piuttosto rosei, produce 6.000.000 di bottiglie. ( Circa il 50% della produzione annua.di uve ) e un fatturato di 15.000.000 di €. In analisi 2,5 € di media per bottiglia, con il contenuto di uve tra 0,20 – 0,25 € ". Anche gli altri imbottigliatori presenti si univano al coro "diretto" magistralmente dal presidente del Consorzio che ripetutamente interrompeva gli interventi di alcuni viticoltori più preparati. Con questo "quadro" nessuno si sarebbe potuto impegnare economicamente. Nel frattempo avrebbero ritirato le uve in misura più ridotta rispetto agli anni precedenti e comunque non l’intera produzione per l’anno corrente.
I viticoltori potevano offrire agli imbottigliatori l’eventuale acquisto delle uve di loro produzione con il rischio evidente di non essere pagati."
"E’ scioccante vedere i viticoltori frascatani dopo tremila anni di storia vinicola ridotti a mendicare il ritiro delle uve perdendo di dignità, con il rischio del mancato pagamento. Domanda: come è possibile una giacenza di 108.000 hl quando la vendemmia 2008 ha prodotto 121.259 hl?
E’ possibile mai che è stato imbottigliato un quantitativo di 13.109 hl di vino pari ad oltre un milione e mezzo di bottiglie?"
"Qualcuno potrebbe obbiettare che le rimanenze sono state accumulate negli anni. Questi ipotetici obbiettori mi dovrebbero spiegare come mai nel 2007 sono state imbottigliati 130.455 hl in bottiglie di Frascati DOC. ( Fonte Ismea su dati CCIAA ) In graduatoria nazionale al 20° posto come vendite. Allora? Rammento che la produzione relativa all’anno di competenza ( vendemmia 2006 ) è stata di 138.565 hl. Con una "rimanenza" di soli 8.110 hl.
"Nel "foglietto" che ci ha rilasciato il Consorzio, e non riconosciuto dal Presidente che non lo ha ufficializzato sottoscrivendolo, le giacenze relative all’anno 2007 sono di 95.742 hl. contro una produzione nell’anno precedente di 138.000 hl circa. E’ evidente che i conti non tornano.
"Un’altra domanda necessità approfondimento: Il vino detto comune venduto setto il marchio Frascati imbottigliato in confezioni da due liti, da quali vigneti proviene? Seneca diceva: non è importante mentire, ma come si può più credere? "ogni riferimento è puramente casuale. "Vorrei prendere in esame la produzione vinicola del Frascati".
Vendemmia 2005 hl 143.297 - 2006 hl 138.565 - 2007 hl 127.918 - 2008 hl 121.000
"Ciò significa che la produzione è sempre più in calo, assicuro, le vigne trascurate e, di conseguenza, le uve di bassa qualità, se le cose sono come si presentano molti viticoltori non avranno i soldi per coltivare avanti i vigneti. Parecchi li estirperanno e si andrà inesorabilmente verso la fine dell’attività vinicola. La storia si ripete. Nell’anno 1191 i Romani vinsero la battaglia di Prataporci e distrussero Tuscolo addirittura con lo spargimento del sale sui terreni per evitare la rinascita. Oggi noi Frascatani in modo diverso stiamo subendo la stessa sorte. Inesorabilmente avremo il territorio cementificato.
"Qualcuno si domanderà: gli imbottigliatori dove andranno a prendere le uve? I lettori Enopress sanno che a Frascati hanno scoperto un vitigno "sconosciuto". Io gli ho dato il nome più appropriato " Ciò Na Cin" che andrà a sostituire i vitigni tradizionali di Frascati. Chi vuol capire capisce.
Il Cardinale Micara mi ha insegnato che le battaglie si vincono o si perdono. Se si perdono, l’importante essere consapevoli di aver fatto tutto il possibile per vincerle. Non ci sono riuscito. Ho perso le battaglia. Ho fatto tutto quello che ho potuto."
"Un abbraccio al Dott. Panarella e un grazie ad Enopress."
Paolo Pellicciari
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