martedì 2 dicembre 2008

I Talenti; una parabola dimenticata

I Talenti, una Parabola dimenticata,
credo, che i guai economici che ci stanno attanagliando in questi giorni, sia dovuta alla mancata applicazione di un principio fondamentale dell'economia dettato dalla Parabola dei Talenti.
La Parabola dei Talenti, è scritta nel Vangelo secondo Matteo ,dove viene raccontato che un Notabile deve partire per un lungo periodo e vuole mettere alla prova la fiducia dei suoi servi. Così distribuisce a tre servi dei talenti. Al primo servo gli da cinque talenti, al secondo tre talenti e al terzo due talenti.
Al ritorno chiede conto ai suoi servi dell'utilizzo dei talenti per riscontrare la fiducia riposta.
Interrogato il primo risponde di averli messi da parte e gli da i talenti che gli aveva consegnato, il secondo risponde che i talenti li aveva perduto al gioco. Il terzo dice che li ha investiti e li ha moltiplicati. Il notabile licenzia i due servi incapaci e premia il servo più abile.
Questa Parabola a mio avviso, è il principio filosofico del "Capitalismo".
E chiaro che la Parabola dei Talenti va integrata dal principio della giusta mercede o giusta paga che sia. (ovvero meritocrazia )
Il principio della giusta mercede e il criterio di distribuzione della ricchezza proporzionale al contributo che ogni cittadino da nella produzione della ricchezza.
Oggi questi principi mi sembrano completamente disattesi, le cronache lamentano gli alti compensi di alcuni manager, come le insufficienti paghe a tanti, forse troppi lavoratori.
Si va sempre più verso un centralismo economico dove pochi gruppi controllano la vita economica lasciando sempre meno spazio di marcato all'imprenditore "indipendente" vedi piccola distribuzione e l'artigianato ormai attività in "estinzione".
De Gasperi adottando il "Capitalismo Cattolico" ha creato le condizioni del Boom economico.
Mi pongo una domanda: non sarà il caso di adottare la Parabola dei Talenti?

Paolo Pellicciari


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