(www.enopress.it). "Non
c'è dubbio - scrive
ad Enopress Paolo
Pellicciari ,
attento coltivatore e censore in Frascati - che stiamo assistendo ad
una rivoluzione alimentare imprevista di cui non si conoscono ancora
i connotati, in particolare nel settore vinicolo" - Enopress
volentieri pubblica auspicando un costruttivo dibattito su
quanto denunciato
"Un
po di storia, scrive Pellicciari. Il 30 ottobre dell 1947 a Ginevra
23 paesi firmarono il trattato il Gatt "General Agreement on
Tariffs and Trade" (Accordo generale sulle tariffe ed il
Commercio) Il GATT, ha generaro il trattato WTO a seguire l'OCM
oltre, ad una lunga serie di trattati di cui l'ultimo TTIP ( il più
controverso ) dando così inizio, ad un progetto espanzionistico per
il controllo del mercato alimentare su scala mondiale .
"Ad
esempio, Amazon
ha aperto da qualche giorno la sua enoteca online con
"vini artigianali dalla Napa Valley e altro ancora". Ma
sullo stesso sito sono
in vendita anche i vini in polvere "italiani" contro
i quali si sta battendo la Commissione europea.
Allarme
per una serie di kit che usano impropriamente i nomi di denominazioni
protette italiane
"Nella
debuttante sezione Amazon
wine si
trovano ottime etichette, come quelle del regista Francis Ford
Coppola e curiosità come i vini ispirati ai miti del rock, Pink
Floyd e Rolling Stones. 900 rossi, 348 bianchi, e poi rosati,
bollicine e vini da dessert. Per ora acquistabili solo dai
consumatori di 12 Stati americani. Il vino italiano? E' acquistabile
grazie ai tanti siti collegati, thewineconnection.com, ad
esempio: dal Chianti classico del Barone Ricasoli al Lagrein
dell'Abbazia di Novacella.
"Nella
stessa sezione dell'enoteca che potrebbe diventare il sito di
e-commerce del vino più frequentato al mondo, c'è invece una serie
di kit che usano impropriamente i nomi di denominazioni protette
italiane.
Al prezzo di 44,58 dollari, si trova ad esempioun
kit per il Barolo che promette in poche semplici mosse, con magiche
polverine, di produrre 30 bottiglie di pregiato vinopiemontese.
Il kit contiene 30 etichette e altrettanti tappi. Sulla confezione
sventola il tricolore e c'è una grande immagine del Colosseo.
"Allo
stesso prezzo si possono acquistare confezioni che si appropriano di
nomi di altre zone doc italiane, Valpolicella style, Montepulciano,
Verdicchio, Chianti style o fantasiose interpretazioni come
il Tuscany
Rosso Magnifico.
Con 85,77 dollari si compra invece un
presunto blend di Italian Nero d'Avola e Cabernet Sauvignon di
Chateau Classico:
in questo caso sul kit, per aumentare la confusione, compare un
castello francese. Il kit della linea Cornucopia, a 48,14 dollari,
offre 30 (incredibili) bottiglie di Frascati
al cocco.
Lo produce la canadese Paklab che sul suo sito propone un'altra
chicca: una confezione per ricavare 60 bottiglie, 30 di Amarone e 30
di Barolo, di cui si raccomanda un invecchiamento di 8 mesi almeno.
Il tutto a 79,99 dollari.
Il
vino liofilizzato con nomi di doc Italiane -
"Prima Internetgourmet,
poi Striscia
la Notizia avevano
sollevato il caso del vino fatto con le "polverine". Pochi
giorni fa, dopo l'intervento dell'europarlamentare Mara
Bizzoto (Lega),
la Commissione
europea ha chiesto agli Stati membri di vietare e far ritirare dagli
scaffali i kit che fanno un uso illecito delle denominazioni
protette,
ricordando che anche la semplice evocazione del nome tutelato,
Chianti ad esempio, è vietata. La Coldiretti "stima
che nei diversi Paesi dell'Unione Europea almeno
20 milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso
wine kit prodotti in Canada ma anche in Svezia".
E non ha calcolato quanti siano i milioni di bottiglie che sgorgano
dai kit venduti anche nella Rete in America.
"Il
gigante Amazon ora, con la sua enoteca, "il luogo ideale per
acquistare vino online, con una vasta selezione di marchi-icona",
può dare un grande impulso al mercato, permettendo a molte buone
cantine (per ora americane) di raggiungere molti nuovi clienti.
Potrebbe dare anche una mano al made in Italy (afflitto nel settore
alimentare da contraffazioni e prodotti italian sounding come il
Parmesan per un valore annuo di 60 miliardi di euro) rinunciando
a vendere il "vino italiano" con le polverine.
"Appresa
la notizia, Coldiretti ha chiesto, durante gli Stati generali della
lotta alla contraffazione, di fermare le vendite online dei wine
kit. «Il vino – ha detto il presidente della
Coldiretti Sergio
Marini –
si fa con l'uva prodotta in vigna e trasformata nella cantina e va
eventualmente invecchiato secondo precise regole e non certo con
bustine in polvere, uno scempio intollerabile che va fermato». Come?
Se prendiamo ad esempio la grande distribuzione quanti "miliardi"
risparmia nei trasporti? E' più economico trasportare una scatola di
"bustine" che una bottiglia di vino.
I
50 anni della Doc Frascati -
"Certo, sarà difficile arginare i "truffatori" che
"spacceranno" vino
liofilizzato "mimetizzato"
sotto falsa etichetta. Chi scrive è di Frascati, e sono estremamente
deluso della gestione del Consorzio. Pochi giorni orsono si sono
festeggiati i 50 anni dalla denominazione Doc voluta e ottenuta
da Pietro
Campilli frascatano
riconosciuto come i più apprezzato economista del 900. Le uve
valevano 140mila £ il quintale. Nell'occasione è stata organizzata
una manifestazione dismessa nell'estetica che dei contenuti. Doveva
essere organizzato una manifestazione dagli echi internazionali. Ciò
avrebbe ridato prestigio ai vini e a Frascati. Onestamente non so se
ridere o piangere. A distanza di pochi giorni si è organizzata
un'altra manifestazione e per l'occasione è stato invitato un "GURU"
alla presenza di "4 gatti".
"In
quegli stessi giorni in un negozio c'ereno della bottiglie di vino di
Frascati a 3 Euro. Da un rapido esame con le dita sul naso ho fatto
due conti. La Bottiglia, L'etichetta, la Capsula, il Tappo, il Vino,
i Costi D'imbottigliamento, il Trasporto, e il guadagno del bottegnte
qualche sospetto sulla qualità del vino mi è venuta. Nun c'è
dubbio che bisognerà studiare atre forme di controllo
sull'originalità dei prodotti vinicoli a garanzia dei consumatori e
del prestigio del prodotto.
"A
Frascati è necessario rivedere tutta l'organizzazione di controllo.
Le aziende agricole che producono uve e imbottigliano il loro vino.
Gli Imbottigliatori che imbottigliano vino prodotto da terzi. E i
piccoli produttori che vendono il vino prodotto in proprio. Per il
vino e per tutti gli alimenti si è aperta un'altra era."