E' STATO PRESENTATO A FRASCATI, ANTICIPATORE DI UNA SETTIMANA CONVULSA
PAOLO PELLICCIARI
è un personaggio scomodo. Scomodo come le sedie della Sala degli
Specchi del Comune di Frascati, dove è avvenuta la presentazione di
quest' ultima sua opera. Ma, mi si dice, quelle le ha disegnate un
architetto. Paolo, invece, l'ha disegnato un genius della frascatanità
ormai sempre più difficile a trovarsi; Paolo è una persona nel pieno di
quella maturità che ti porta a dire pane al pane e vino al vino. Quando
parli con Paolo le discussioni sono sempre animate, sempre condite da
quel dialetto che è ormai retaggio di pochi, purtroppo; sempre condite
da riferimenti e detti di una civiltà vitivinicola in via d'estinzione.
Paolo puoi amarlo oppure odiarlo, lo puoi condividere oppure contestare; ecco perchè dico che è " scomodo
" . Ma l'uomo è così ! Scrivo questo perchè quest'ultima opera non l'ho
ancora letta e non la leggerò prima dell'estate; non posso quindi
esprimermi sui contenuti. Contrariamente a " FRASCATI AI TEMPI DI NANNI' ", un libro che si faceva " bere " in un sorso, STORIA DI UNA CRISI
è un pasto pesante che necessita della dovuta tranquillità, della
lontananza dal quotidiano che soltanto la pace delle cure dei fanghi può
assicurare. E' un libro che si presenta tosto,
con quei caratteri minuti che, ad una certa età, sono un problema.
Secondo quanto detto dall'autore, può essere come un dizionario;
qualcosa che puoi consultare a capitoli, a epoche, in più momenti.
Ma non avendolo letto non posso pronunciarmi.
Rimando quindi alle parole di
presentazione di Paolo. Filmati che, oltre a rendere l'idea dei
contenuti, restano a mio avviso documenti da cineteca per i motivi di frascatanità precedentemente enunciati.