E'
INIZIATA LA “DECOMPOSIZIONE DELL'EUROPA UNITA”
Di
Paolo Pellicciari
26/01/2015
Il
“fermento” di alcune Nazioni aderenti alla U.E. A causa del
perdurare di una crisi economica senza fine, che suscitando una
fondata preoccupazione sul futuro dell'Unione Europea.
La
storia si ripete, stiamo assistendo impotenti alla riedizione della
fine di un “impero”, quello Romano. Da qualche anno a questa
parte, stiamo vivendo lo stesso clima politico e sociale che ha
caratterizzato la caduta dell'Impero Romano.
Molti
storici, compreso Monsen, si sono domandati come poté, l'Impero
Romano in pochi decenni, sprofondare nelle tenebre del medioevo? Le
cause, come si è propensi a ritenere oggi, furono molteplici. Dopo
il lungo periodo di pace (dal 30 d.C. al 192 d.C.) iniziarono le
guerre civili, gli eserciti romani tornarono a scontrarsi tra loro,
proprio durante il III secolo, mentre carestia, pestilenza endemica e
attacchi barbarici alle frontiere, rendevano già critica la
situazione. La grande crisi militare del (235-285 d.C.) che
destrutturò l’esercito, fu caratterizzata da imperatori effimeri,
provocando una serie interminabile di guerre civili che permise ai
barbari di invadere molte province dell’Impero Romano.
Quasi
tutti gli storici, sono concordi nel dare grande importanza ai
movimenti che hanno caratterizzato la società antica, prodottisi già
durante il periodo (31 a.C.-235 d.C.), accentuatisi drammaticamente
nel periodo dell’anarchia militare (d.C 235-285) e divenuti
inarrestabili durante il periodo (d.C 285-476) e, in particolare,
nell’ultimo secolo dell’impero d’Occidente.
Tra
le cause ci sono state i mutamenti climatici, le migrazioni
barbariche. Nel III°, IV° e V° secolo il clima
dell’Asia centrale divenne più ostile alle tribù di nomadi dedite
alla pastorizia. Dette tribù, cercarono nuovi pascoli e si spinsero
verso sud-ovest. I cacciatori-coltivatori abitarono nelle foreste
intorno ai grandi fiumi dell’Europa orientale generalmente Germani.
L'etnia Germana penetrò entro i confini dell'Impero Romano in cerca
di sussistenza, dapprima come immigrati questuanti, poi come
invasori. Le popolazioni barbariche al di là del confine
romano, erano sostanzialmente appartenenti a tre gruppi: i Germani
stanziali “Sassoni” tra il basso corso dell’Elba e il mare del
Nord, “Juti” e “Angli” nella penisola dello Jutland,
“Franchi” tra l’Elba e il Reno, “Burgundi” tra il Reno e il
Meno, “Svevi-Alemanni” tra Reno, Meno e Danubio, “Marcomanni”,
“Bavari” e “Quadi” tra il Danubio e l’alto corso dell’Elba;
i Germani migranti Goti, Gepidi, Eruli e Rugi dalla Scandinavia fino
al Mar Nero e ai Balcani, Longobardi dalla Scandinavia all’Europa
centrale, Vandali dalla costa meridionale del Baltico alla Spagna e
al Nord Africa; i non-Germani a loro volta migranti iranici e
asiatici: Alani del Caucaso, Sarmati, Iranici, Unni mongolici, ecc.
Nel
V° secolo anche i Germani stanziali divennero migranti in direzione
della Gallia, della Spagna e della Britannia. Vi erano poi gruppi
minori (i Pitti della Scozia e gli Scoti tra Irlanda e Scozia in
buona parte di origine celtica; i Berberi dell’Atlante, i Beduini
Berberi del Sahara e le tribù arabe tra il Giordano e il basso corso
dell’Eufrate).
La
spinta dei nomadi provenienti dalle steppe e la creazione di
confederazioni barbariche molto più forti e organizzate delle tribù
del I secolo a.C. lungo le rive orientali e settentrionali di Reno e
Danubio ebbero un ruolo importante nella crisi finale dell’impero
romano. Così come l’aggressività del nuovo impero persiano che, a
partire dal 230 d.C., obbligò l’esercito romano a stanziare
ingenti forze nel Medio Oriente.
Le
pestilenze della
seconda metà del II secolo, ricomparse dopo 700 anni di assenza
dall’Occidente dal tempo della peste di Atene. L’epidemia spopolò
città e campagne con contrazione della produzione agricola e
successive carestie rendendo più difficile la leva militare proprio
mentre i barbari premevano alle frontiere.
La
convivenza tra etnie umane diverse, ha sempre imposto alle parti a
confronto problemi difficili, anzi, la tentazione a risolvere le
divergenze con la violenza, se è vero, che circa trentamila anni fa
l'uomo di “Cro Magnon” avrebbe eliminato completamente il
competitore “Neandertal” dopo una convivenza di circa 60.000 anni
e per più di 10.000 anni in Francia.
Nello
stesso periodo (III secolo) si svalutò pesantemente la moneta
provocando una inflazione molto rilevante che ebbe come conseguenze
povertà, malcontento e rivolte come quella in Gallia dei contadini
Bagaudi.
Il
diminuito afflusso di schiavi conseguente alla fine delle guerre di
conquista all'inizio del II secolo, provocò una carenza di mano
d’opera tale, che, alla fine del III secolo, il Governo fu
costretto a rendere ereditario il lavoro agricolo. Contemporaneamente
divennero ereditarie anche le cariche, particolarmente onerose di
decurione consigliere municipale, responsabile anche della raccolta
delle tesse e di altri addetti ai servizi pubblici.
Pressione
burocratica e fiscale, all'epoca modestissima
al contrario di quella odierna,
accompagnata da leggi vessatorie che obbligavano i figli a continuare
il mestiere dei padri;
La
crisi demografica. Ebbe
come conseguenza un rapido ricambio delle classi dirigenti. Sia le
grandi famiglie di origine patrizia, sia quelle plebee, si
estinguevano nel giro di poche generazioni e al loro posto subentrava
gente aliena alla cultura romana. La crisi demografica dell’Occidente
fu causata sia da problemi pratici pestilenze, guerre, invasioni,
senso di insicurezza, sia dall’ideologia della “castità” che,
a partire dal III secolo, non fu soltanto cristiana.
L'
emergente religione Cristiana, si contrappose radicalmente agli
ideali classici. Era intollerante ed esclusiva e predicava una sorta
di non-violenza diffondendo un’ideologia remissiva che contrastava
con le necessità di difesa e di organizzazione civile in un momento
molto difficile per l’impero. Inoltre prediligeva la “castità”,
inducendo molti adepti a non sposarsi contribuendo così alla crisi
demografica già colpita da pestilenze, guerre civili e difficoltà
sociali. La Chiesa Cristiana, molto bene organizzata e, dal III
secolo anche molto ricca, creò una specie di stato nello stato che,
a partire dal IV secolo divenne egemone anche politicamente. (Come ai
nostri giorni) Molti cristiani, soprattutto fino a quando l’impero
fu pagano, non volevano combattere contro i nemici mettendo al centro
l’esaltazione del martirio. La situazione iniziò a deteriorarsi.
Vi furono attacchi barbarici e autentiche invasioni. Marco Aurelio,
che era l’imperatore, fu costretto a combattere per molti anni
lungo il Danubio, a dispetto del suo spirito contemplativo e della
sua cultura filosofica. Oltre alle aggressioni barbariche, si
sviluppò una terribile pestilenza che per molti anni si riacutizzava
mietendo milioni di vittime addirittura un quarto degli
abitanti di tutto l’impero. Iniziò così la fine irreversibile
dell'Impero Romano.
La
Chiesa Cattolica onde evitare il diffondersi delle idolatrie in virtù
delle immigrazioni di diverse etnie avviò i processi della Santa
Inquisizione.
Nel
1231
papa Gregorio IX.
con la bolla Excommunicamus,
affidò il compito dell'Inquisizione a dei giudici nominati e inviati
da lui stesso che avevano, tra l'altro, il potere di deporre anche i
Vescovi qualora riscontrassero inefficienze nel loro operato. Il
ruolo di giudice inquisitore così sottratto ai vescovi fu affidato,
in un primo momento, a Monaci Cistercensi ai Frati Domenicani e ai
Frati Francescani. Gregorio IX rivestì, ad ogni modo, il ruolo
primario dell'intervento imperiale: l'eresia fu considerata reato di
lesa maestà, in quanto sulla religione cattolica si fondava
l'impero.
TRA
PASSATO E PRESENTE, CI SONO DELLE SIMILITUDINI CON LA CRISI EUROPEA E
LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO
L'Europa
Unita, è stata costituita dopo al seconda guerra mondiale con
l'intento cdi creare un continente pacifico e collaborativo nelle
scelte economiche, politiche e sociali, con l'intento di dare vita
agli Stati Uniti D'Europa. All'ora, delle sette potenze più
industriali al mondo di cui cinque erano europee l'Italia al VI°
posto in graduatoria.
Gli
italiani dimostrarono grande statura ricostruendo l'Italia distrutta
dalla seconda guerra mondiale fino all' Oscar alla £ira per la
stabilità, e il conseguente Boom Economico. Cambiò il tenore di
vita degli italiani e degli europei raggiungendo un benessere
insperato fino al quel momento. Gli Stati uniti d'Europa una grande
potenza nel contesto mondiale che poteva fare concorrenza agli Stati
Uniti d'America e alle Repubbliche Sovietiche. Un sogno svanito, nei
meandri dell''Ideologia” della Demagogia, delle “Illusioni” e
dei movimenti studenteschi sessantottini.
Il
progetto globalizzazione ha bloccato lo sviluppo democratico e il
progetto “Stati Uniti d'Europa”.
Tanti
eventi hanno caratterizzato il periodo storico che va dal trattato di
Roma al trattato di Maastricht. Passando dal Concilio Vaticano II che
ha condizionato non poco le scelte politiche economiche e sociali in
una visione universale della Chiesa Cattolica.
Papa Wojtyla nella sua omelia di insediamento ha “aperto” le porte del mondo alla “globalizzazione”.
Non abbiate paura! Aprite,
anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà
aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli
politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non
abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo
sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel
profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del
senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si
tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro
con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare
all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! Di vita eterna.
Il
progetto “Globalizzazione”, ha snaturato il ruolo delle Nazioni
aderenti, con la conseguente riduzione della sovranità degli Stati
nelle scelte politiche di competenza parlamentari a suffragio
popolare. In oltre i Trattati Internazionali stipulati dal dopoguerra
d oggi, che stanno, condizionano e limitano il ruolo dei parlamenti
dei paesi aderenti alla UE, ridotti al ruolo di ratifica dei trattati
che andranno a condizionare la vita dei cittadini Italiani e dei
paesi aderenti.
Il
Trattato di Maastricht, firmato il 7 febbraio 1992 a
Maastricht, dai dodici paesi membri dell'allora Comunità Europea,
oggi Unione Europea, che fissa le regole politiche e i parametri
economici necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti alla U.E.
Successivamente entrato in vigore il 1º novembre 1993. In
questo contesto anche se problematico, tra il 1989 e il 1990 la
Comunità fece passi avanti nell'unione economica e politica.
L'allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti osteggiò a
ragione il trattato di Maastricht perché non in linea con il
progetto Degli Stati Uniti d'Europa come previsto dai costituenti. Il
Trattato di Maastricht rivoluzionò il progetto europeo originario,
mettendo al centro il “Dio Denaro” dando così inizio all'epoca
delle privatizzazioni
e delle cartolarizzazioni. Sempre nel 1992 si da mandato alla Banca
d'Italia di governare la politica economica sganciandola dalla
politica. Come oggi la BCE è un soggetto privato al pari delle altre
Banche Centrali e del sistema bancario più in generale. Si da
inizio alla
svendita
del patrimonio industriale italiano a cominciare de quello dell'IRI,
decisione presa dopo la
“Crociera sul Britannia”. Oggi, quasi tutti i “croceristi”
sono seduti su “poltrone” di potere del sistema politico italiano
ed europeo. Allo stato attuale solo un crocerista, ancora in attesa
di “poltrona”.
L'Europa,
con l'apertura delle frontiere consentì la libera circolazione delle
persone, e delle merci all'interno della U.E. La libera Circolazione
interpretata delle persone ha favorito flotte di immigrati
multietnici senza controllo. Di questi giorni la notizia che si
“guadagna” meglio con l'immigrazione che con il traffico di
droga. La libera circolazione delle persone, ha mutato l'aspetto
etnico italiano dominante, ma di riflesso, si è creato uno stato
multiraziale e multi religioso. Come nell'Antica Roma,
l'immigrazione senza controllo creerà le stesse condizioni che hanno
provocato la caduta dell'Impero Romano. La natura non poteva rimanere
in disparte, nella speranza che l'EBOLA rimanga circoscritta.
Ma
anche multifinanziario dovuto alla libera circolazione dei capitali
dando occasione ai paesi Emergenti di acquisendo banche ed industrie
rendendoci sempre più poveri condizionando la qualità della vita
dei prossimi italiani ed europei.
Anche
il DIO DENARO con la scusa del debito ha avviato una sorta di “caccia
all'untore” leggasi “evasore fiscale” Tramite il sistema
fiscale, si è avviato una sorta di “laica inquisizione
fiscale” che non tortura le carni dei mal capitati, ma
produce ferite invisibili alla psiche, e allo spirito, del mal
capitato, già dall'arrivo della raccomandata. Se il mittente è
Equitalia il contenuto a volte genera disperazione dove spesso,
troppo spesso, assistiamo sgomenti a suicidi per la violenza con cui
si manifesta il “feroce e famelico” DIO DENARO.
Quale
futuro per l'Europa? Nemmeno la “Chiromante” con la palla di
cristallo lo può prevedere.